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Nuove ipotesi sul disastro Aeroflot

Provano a far luce gli inquirenti sul disastro del Sukhoi Superjet-100, andato a fuoco durante un atterraggio di emergenza sulle piste dell'aeroporto moscovita di Sheremetevo, provocando la morte di 41 persone sulle 78 che si trovavano a bordo. Una tragedia che, fin da subito, ha presentato diversi aspetti poco chiari, in particolare sulle cause che hanno provocato l'incendio: alcuni testimoni avevano infatti riferito che il velivolo avesse preso fuoco già in volo dopo essere stato colpito da un fulmine, mentre un'altra versione sosteneva che il rogo, divampato nella coda, si fosse sviluppato dopo l'impatto al suolo. La prima delle due ipotesi era stata sostenuta anche dai membri dell'equipaggio, i quali avevano riferito che la decisione di tornare indietro fosse stata presa proprio per le conseguenze della scarica elettrica che, peraltro, avrebbe messo fuori uso il sistema di comunicazione con il controllo a terra. Secondo gli investigatori, tuttavia, alla base del disastro potrebbe esserci anche un'altra causa, riconducibile a un errore commesso dal pilota. Alcuni esperti, infatti, hanno avanzato dubbi sul danneggiamento delle comunicazioni dovuto a un fulmine, dal momento che quei tipi di aerei sono progettati per resistere anche a tempeste.

Le fasi dell'impatto

Prosegue dunque l'inchiesta dei commissari sulla tragedia del volo Aeroflot, decollato da Mosca per Murmansk e tornato indietro dopo 30 minuti di volo, costretto a un complicato atterraggio di emergenza, reso decisamente più difficoltoso visto l'ancora consistente carico di carburante a bordo, tanto da dover essere tentato per due volte. Durante l'ultimo tentativo, il pilota potrebbe aver urtato terra in modo scomposto con il carrello anteriore, rendendo l'atterraggio ancora più duro. Nel frattempo, i filmati hanno mostrato come il vano posteriore fosse già avvolto da una palla di fuoco che, in pochi minuti, aveva già ucciso decine di persone. Le altre, 37 in tutto, si sono messe in salvo grazie agli scivoli gonfiabili di emergenza.

Niente stop ai Superjet

Due scatole nere sono state recuperate quasi subito dopo l'evacuazione dell'aereo, essendo poi trasmesse agli uffici competenti per essere esaminate, anche se i risultati delle analisi non saranno rivelati che fra qualche settimana. Nel frattempo, il Ministero dei trasporti russo avrebbe deciso di non procedere allo stop dei Superjet-100, affermando che non vi è alcun segno evidente di un errore di progettazione.

Mattia Damiani

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