Sessantasei anni fa veniva siglata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni unite. Un documento che ha portato all’attenzione della comunità internazionale il tema di quella dignità che deve essere riconosciuta a ogni individuo. Sulla ricorrenza è intervenuto l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Federica Mogherini. L’ex ministro degli Esteri italiano ha spiegato che, dal punto di vista della tutela dei diritti umani, “c’è ancora tanto da fare”.
“L’Ue è impegnata nel sostenere questi diritti” ha detto lady Pesc in un comunicato “con la nomina di un Rappresentante speciale per i diritti umani” nella persona di Stavros Lambrinidis e con “la stretta collaborazione e il sostengo alle organizzazioni della società civile in tutto il mondo”. A un giorno dalla pubblicazione del rapporto sui metodi d’interrogatorio usati dalla Cia la Mogherini ha sottolineato che la “tortura” è uno dei primi problemi di cui occuparsi. Visto che, nonostante siano passati 30 anni dalla pubblicazione della Convenzione contro le pene corporali, esse continuano a essere ampiamente praticate nel mondo e “ciò richiede la nostra urgente attenzione”.
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