Continua a tenere banco il tema della ripartizione dei migranti che sbarcano sul suolo europeo, finito sul tavolo di Bruxelles come prima e più urgente questione da risolvere nell'ambito del nuovo corso dell'Unione a marca Von der Leyen. Del resto, anche il governo italiano ha posto la crisi migratoria al centro delle politiche che verranno, intento a ricercare proprio con l'Europa una soluzione comune in grado di sciogliere i nodi sugli accordi di redistribuzione. Un'intesa che l'Italia sembrava aver trovato con la Germania dopo l'apertura del ministro dell'Interno Seehofer e che, oggi, è stata in parte confermata perlomeno sul piano dell'impegno da parte del portavoce del governo Steffen Seibert: “La Germania da sempre ha partecipato alla redistribuzione ad hoc dei migranti, ciò nonostante non abbiamo ancora trovato una procedura adeguata”.
La soluzione sul tema, che coinvolge anche Francia e Malta, dovrebbe arrivare proprio nel vertice isolano del 23 settembre prossimo: “L'Europa ha bisogno di un accordo affidabile – ha detto ancora Seibert – sul modo in cui gli sbarchi devono e possono essere gestiti nello spirito della solidarietà europea e lo chiediamo da molto tempo”. A proposito di Francia, la portavoce del governo Merkel ha chiarito che, in vista dei colloqui della settimana prossima, entrambi i Paesi “stanno facendo pressione per un accordo temporaneo. La distribuzione caso per caso o arrivo per arrivo è la condizione insoddisfacente in cui ci troviamo al momento”. Discorso rimarcato in qualche modo anche dal ministro agli Affari europei francese, Amélie de Montchalin, secondo la quale “il punto non è se si è 'duri o morbidi' ma come ci si “organizza, rispettando i nostri valori”, in modo “efficace” permettendo “uno studio di chi sono quelli che arrivano” e mantenendo un equilibrio tra “responsabilità e solidarietà”. Se “non si è efficaci alla fine sono i populisti che vincono”.
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