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Melbourne, spara a un uomo e prende in ostaggio una donna: ucciso dalla polizia. L’Isis rivendica

Ci sarebbe l’Isis dietro il folle gesto di Yacqub Khayre, un 29enne di origini somale che, a Melbourne, ha seminato il panico nel distretto di Brighton, sparando a un uomo, uccidendolo, e prendendo in ostaggio una donna all’interno di un condominio di Bay Street, prima di ingaggiare uno scontro a fuoco con gli agenti di polizia intervenuti, ferendone tre. Il califfato, attraverso l’agenzia di stampa “Amaq”, ha rivendicato il gesto, diramando la notizia che Khayre era uno dei loro soldati. L’uomo, dopo aver contattato il futuro ostaggio attraverso un servizio di escort, dandole appuntamento all’interno del complesso residenziale, ha freddato un inserviente che, resosi conto della situazione, ha tentato di aiutare la donna, barricandosi poi dentro la struttura.

Il blitz

Immediato l’arrivo delle Forze dell’ordine, allertate inizialmente dalla segnalazione di un’esplosione. Appena giunti sul posto, gli agenti hanno tentato di intavolare una trattativa con il sequestratore il quale, nel frattempo, aveva telefonato all’emittente televisiva “Channel seven news” di Melbourne, specificando che quanto stava accadendo era “per lo Stato islamico e per Al Qaeda”. Le pattuglie di poliziotti hanno poi deciso per l’irruzione all’interno del locale, aprendo il fuoco sul terrorista e liberando l’ostaggio senza conseguenze. Non è chiaro se i tre agenti feriti siano stati colpiti durante il blitz o all’arrivo delle volanti per dei colpi esplosi contro le vetture.

Terrorista già noto

Fin dal primo momento, la polizia australiana non ha escluso la pista terroristica: Khayre, d’altronde, era già noto alle Forze dell’ordine in quanto posto in stato di libertà vigilata dopo aver ricevuto una condanna per furto nel 2012. Da circa un anno il somalo era di nuovo a piede libero. Alle spalle, anche un processo per il suo presunto collegamento a un piano per l’attacco a una base militare di Sydney, accusa dalla quale era stato assolto. Gli inquirenti, nel frattempo, indagano sull’accaduto: il governo australiano ha confermato la matrice terroristica del gesto, senza poter specificare a chi possa essere attribuito. Il sedicente Stato islamico, sempre attraverso l’agenzia “Amaq”, ha fatto sapere che “l’autore dell’attacco a Melbourne in Australia è un soldato dello Stato Islamico e ha realizzato un attentato in risposta agli appelli a puntare come obiettivi cittadini della coalizione”, una formula solitamente impiegata per identificare chi agisce in solitaria. Il premier Malcolm Turnbull ha definito l’attacco “scioccante e vile”.

Mattia Damiani

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