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May e Merkel a colloquio: “Rinvio al 30 giugno”

Una chiacchierata dai toni tranquilli quella fra Theresa May e Angela Merkel, avvenuta alal viglia del Consiglio europeo e che, per tema, ha avuto per forza di cose la situazione del Regno Unito e le novità sul caso Brexit. Non solo, perlomeno stando al comunicato (nel quale si specifica che si è parlato anche di Yemen e Libia), ma questo è stato senza dubbio l'argomento cardine anche perché, con le elezioni europee alle porte e l'affannata corsa del governo britannico verso una soluzione last minute, ogni rassicurazione sulla buona volontà delle parti può fare la differenza. E quella della cancelliera tedesca arriva puntuale, al termine di un colloquio costellato di sorrisi e strette di mano. Da Downing Street, infatti, spiegano che “le due leader hanno discusso della richiesta di un'estensione dell'articolo 50 fino al 30 giugno, con l'opzione di accelerare i tempi se un accordo verrà ratificato prima”, ovvero una delle opzioni sul tavolo per scongiurare non più il No deal (a quello ci ha già pensato il Parlamento) ma una cosiddetta “uscita disordinata”. In sostanza, May allunga fino a giugno, con la speranza che entro il 22 maggio la questione possa risolversi (colloqui con Corbyn permettendo) e si possa perciò uscire dall'Ue senza partecipare alle elezioni.

Prove d'intesa

Alla collega tedesca, May ha rivelato quali passi intende compiere (e quali sta compiendo) per arrivare “a una conclusione positiva”, aggiornando inoltre la cancelliera sui colloqui previsti con il leader dei laburisti Jeremy Corbyn, trovandosi d'accordo sulla necessità di un'uscita “ordinata della Gran Bretagna dall'Unione europea”. Domani, durante il Consiglio, verrà discussa la richiesta britannica, mentre May e Corbyn continueranno a dialogare fra loro per cercare di trovare un punto d'incontro. Come riferito dalla Bbc, alle squadre di negoziatori si uniranno il cancelliere Philip Hammond, il segretario dell'ambiente Michael Gove e il cancelliere ombra John McDonnell, più o meno nelle stesse ore in cui il segretario al commercio internazionale Liam Fox ha criticato la scelta ventilata di concordare con Corbyn sull'unione doganale.

Mattia Damiani

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