L'Unione Africana fa fronte comune contro Boko Haram

Il conflitto tra Nigeria e il gruppo estremista di Boko Haram oltrepassa i confini, e i Paesi vicini si preparano a fare fronte comune contro i guerriglieri. Alcuni esperti africani ed occidentali riuniti a Yaoundé, in Cameroun stanno studiando le nuove strategie per disporre un esercito internazionale di 7500 uomini, la decisione è stata presa dall'Unione Africana negli scorsi giorni con la richiesta di un mandato e di un sostegno da parte dell'Onu. Proprio mercoledì nella cittadina di Fotokol l'organizzazione terrorista ha decapitato almeno un centinaio di persone, tutti civili. Dalle prime informazioni sembrerebbe che l'attacco sia una rappresaglia degli estremisti islamici dopo la ripresa della vicina città nigeriana di Gamboru da parte delle truppe governative. L'esercito del Ciad, il 17 gennaio in risposta all'appello del presidente Paul Biya e dopo diverse offensive di Boko Haram in Camerun, è sceso in campo per difendere la Nigeria non solo per motivi di sicurezza ma anche per questioni economiche, cioè l'intenzione di ripristinare lungo le frontiere le vie economiche. In Nigeria, dove il 14 febbraio vi saranno le elezioni presidenziali, i miliziani di Boko Haram hanno conquistato ormai 130 fra città e villaggi nel territorio settentrionale. Il gruppo jihadista, che minaccia anche i paesi confinanti, ha provocato almeno 130mila morti in attentati terroristici e attacchi armati a partire dal 2009 e rapito centinaia di donne e bambini. Se lunedì il Parlamento nigeriano conferma l'invio delle truppe si aprirà un secondo fronte nella guerra regionale contro il gruppo dei terroristi islamici.