La diplomazia internazionale si muove per cercare di porre fine alla guerra civile in Libia. Dopo i progressi registrati nei giorni scorsi l’inviato Onu Bernardino Leon, parlando al Palazzo di Vetro di New York, ha affermato che “tutte le parti chiedono a gran voce che l’accordo finale per la nascita del nuovo governo si firmi in patria e non all’estero. Leon ha spiegato che le Nazioni Unite hanno lanciato un “forte appello a tutte le parti libiche” affinché l’intesa per la pace sia siglata nei prossimi giorni e ha auspicato che “l’ultima seduta del dialogo possa iniziare il primo ottobre, e la firma della prima parte (del patto ndr) possa avvenire fra quello stesso giorno e il 20 del mese”.
Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa libica “Lana”, il diplomatico spagnolo preme perché “le parti ritornino presto a dialogare e a discutere i nomi per il nuovo governo”, come del resto “confermato da tutti, senza esclusioni”. Leon ha confermato che gli interessati “sono pronti a discutere i nomi del governo unitario subito dopo la fine delle Festività del Sacrificio”, con la speranza “fare tutto in due o tre giorni, in modo da tenere l’ultima seduta del dialogo a New York entro la fine dell’Assemblea Generale, mentre la firma potrebbe avvenire in Libia nelle settimane successive”.
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