LABURISTI NEL CAOS DOPO BREXIT, CORBYN: “NON MI DIMETTO. ORA UN NUOVO GOVERNO OMBRA”

Jeremy Corbin non molla, anzi ha deciso di formare un nuovo governo ombra in seguito alla raffica delle dimissioni dei suoi ministri. Il terremoto che ha fatto sgretolare la formazione ombra del partito laburista è iniziata subito dopo il referendum con il quale i britannici hanno deciso di non fare più parte dell’Unione Europea.

All’origine delle dimissioni dei ministri ombra, ci sarebbe una telefonata nel cuore della notte tra il leader dei laburisti e il suo ministro degli esteri, Hilary Ben. Quest’ultimo avrebbe detto a Corbyn di “aver perso fiducia nelle sue capacità di guidare il partito” e lo avrebbe accusato di non aver sufficientemente sostenuto la causa del “Remain” al referendum.

Dopo il siluramento di Hylary Ben, altri 11 ministri ombra hanno lasciato il loro incarico, spiegando che non ritengono Corbyn in grado di portare il Labour alla vittoria alle prossime elezioni politiche e hanno preannunciato una mozione di sfiducia per “l’incolore” campagna referendaria.

“Mi rammarico del fatto che ci sono state delle dimissioni per il mio governo ombra – ha dichiarato Corbyn -. Ma non voglio tradire la fiducia di coloro che hanno votato per me, né quella di milioni di persone in tutto il Paese che hanno bisogno di essere rappresentate dal Labour”.

Inoltre Corbyn ha “sfidato” quanti hanno chiesto le dimissioni, spiegando che se vogliono cambiare la direzione del Labour dovranno presentarsi in un’elezione democratica dove anche lui sarà candidato. “Nel corso delle prossime 24 ore, ristrutturerò il mio governo ombra – ha concluso Corbyn – e renderò pubblica una nuova squadra per la direzione (del partito) che condurrà la campagna del Labour per una Gran Bretagna più giusta per ottenere il miglior accordo possibile con l’Europa per i britannici”.