Kiev a Mosca: sì ai colloqui ma in campo neutro

Il premier ucraino Arseni Iatseniuk ha invitato le autorità russe a negoziare “in terreno neutro” di fronte a un cessate il fuoco nel sud-est che ancora è violato. Intervenendo in una conferenza stampa con il premier norvegese Erna Solberg a Kiev, Iatseniuk ha aggiunto che “Usa e Ue in questo aiuteranno” l’Ucraina. Il premier si è più volte detto a favore di trattative Usa-Ue-Russia-Ucraina secondo il cosiddetto “formato di Ginevra”, a suo parere preferibile a quello di Minsk (Osce-Mosca-Kiev-separatisti) voluto dalla Russia.

Il ruolo di Mosca nel processo di pace è fondamentale, ha ribadito Iatseniuk: “Tutto dipende in primo luogo dal presidente russo e dal suo entourage. Se lui decide che ha abbastanza volontà politica per fermare la guerra contro l’Ucraina noi siamo pronti a proseguire i negoziati”. La risposta del vice ministro degli Esteri russo Grigori Karassin non si è fatta attendere e invita le autorità di Kiev a trattare con i separatisti: “Nel sud-est ci sono persone di cui la popolazione si fida, e con loro occorre stabilire un dialogo. La cosa più importante sono i negoziati tra Kiev e le regioni, e non un tentativo di nascondersi dietro il paravento dei formati dei negoziati, che non portano a niente”.

L’accordo di “cessate il fuoco” siglato a Minsk nel settembre scorso viene costantemente ignorato e la Nato oggi denuncia “un rinforzo militare russo gravissimo” sia nell’est dell’Ucraina che sulla frontiera.  Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, al Consiglio di Difesa della Ue in corso a Bruxelles, ha fatto sapere che si sta valutando “un rafforzamento di truppe, artiglieria, carri armati e forze aeree avanzate in violazione del cessate il fuoco” aggiungendo che “Mosca può partecipare alla soluzione di pace negoziata o continuare su questo cammino che la porterà all’isolamento”.