Il nuovo governo di Netanyahu incassa subito una prima vittoria. Seppure con una maggioranza esile, 61 voti contro 59, la nuova legge adottata dal Parlamento consentirà al premier di nominare più ministri rispetto ai precedenti esecutivi. In assenza di questo emendamento Netanyahu si sarebbe visto costretto a comporre un governo di 18 ministri al massimo, mentre adesso ne potrà avere almeno 20. In questo modo potrà gestire meglio una coalizione che si basa sui 30 membri del Likud ma che, per garantirsi la maggioranza di 61 deputati su un totale di 120, è costretta a valersi del sostegno di altre quattro liste parlamentari.
La presentazione dell’esecutivo dovrebbe avvenire giovedì o lunedì, secondo quanto dichiarato dai giornali locali. Con una maggioranza minima il premier Netanyahu cammina su un filo del rasoio, ed è a rischio caduta al minimo voltafaccia. Il testo adottato comunque rimanda la legislatura all’applicazione di una legge che limita a diciotto il numero dei ministri (escludendo dal conto il capo del governo) con la possibilità di votarne altri senza portafoglio.
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