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Iohannis conquista la Romania col 56%, Ponta resta al 44%

Il nuovo Presidente della Romania sarà, a sorpresa, Klaus Iohannis. Il candidato conservatore di origini tedesche ha superato l’avversario – il socialdemocratico Victor Ponta – portando a casa un netto 56% dei voti rispetto al 44% ottenuto dal premier che era stato dato per favorito alla vigilia. “Abbiamo vinto. Vi ringrazio. Comincia l’epoca di una nuova Romania” ha scritto Iohannis su Facebook ancora prima della fine dello spoglio elettorale. Già nella tarda serata di domenica, infatti, nel pieno dello scrutinio delle schede del ballottaggio, il premier Ponta aveva ammesso la sconfitta dopo che tutti gli exit poll – dopo un serrato testa a testa – lo avevano dato per perdente di almeno un punto e mezzo. “Ho chiamato il signor Iohannis per congratularmi della sua vittoria. Il popolo ha sempre ragione”, ha dichiarato sportivamente Ponta, citato dai media di Bucarest. L’annuncio aveva destato ieri sera una certa sorpresa, considerando che la commissione elettorale non aveva ancora diffuso i dati finali sullo scrutinio reale delle schede, ma il premier si era già reso conto della piega negativa che aveva preso la tornata elettorale.

Il vincitore Iohannis è un fisico 55enne appartenente alla minoranza tedesca della Transilvania. È da anni con successo il sindaco di Sibiu, città che nel 2007 ha vantato il titolo di capitale europea della cultura. La vittoria inaspettata di Iohannis – un uomo di fede protestante in una nazione al 90% ortodossa – è stata valutata positivamente dalla cancelliera tedesca Angela Merkel che appoggiava il candidato conservatore nella speranza che il neo eletto potesse riuscire nella lotta alla corruzione, dilagante anche nelle alte sfere del potere politico.

Da parte sua Victor Ponta – un ex giudice con lontane origini siciliane – ha dichiarato che non intende dimettersi dalla carica di primo ministro. Nel parlamento continuerà pertanto la scomoda “coabitazione” che ha caratterizzato gli ultimi anni di vita politica in Romania, con una “guerra” continua e latente fra il partito di Ponta e quello del presidente uscente Traian Basescu. Il neo presidente eletto ha di fronte impegni gravosi per il Pase, fra i più poveri e arretrati della Ue e segnato dall’urgente bisogno di riforme dell’apparato statale e della pubblica amministrazione.

Milena Castigli

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