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Il presidente da Seul: “Buoni progressi sulla Corea del Nord”

In un clima equamente diviso fra manifestazioni pro e contro di lui, la visita di Donald Trump in Corea del Sud ha lasciato in eredità la concretizzazione di quei presupposti pronosticati alla vigilia della tappa a Seul: l'incontro con il presidente Moon Jae-in, incentrato perlopiù sulla crisi nucleare e l'alta tensione con Pyongyang, ha confermato la tendenza positiva verso la linea 'diplomatica' avviata dalla parte meridionale della Penisola per la risoluzione del nodo nordcoreano, da raggiungere però attraverso il consolidamento dell'intesa militare fra Usa e Sud Corea. Dopo la visita a Camp Humphreys, durante la quale Trump aveva affermato di essere sbarcato in Asia per “risolvere la questione”, il Tycoon si è intrattenuto in un colloquio prolungato con Moon nella Blue House, gettando le basi per una strategia comune da intraprendere per spingere Kim a stoppare il programma atomico.

Fattori di deterrenza

Al termine dell'incontro privato, i due presidenti hanno relazionato in conferenza stampa, affermando congiuntamente “i buoni progressi” mostrati dalla linea comune intrapresa come deterrenza all'azione di Pyongyang con Moon che, da parte sua, ha sottolineato come sia giunto “il momento di focalizzarsi su sanzioni e pressioni”. Secondo quanto riportato dall'agenzia Yonhap, addirittura, il governo sudcoreano starebbe valutando la possibilità dell'acquisto di sottomarini atomici a propulsione nucleare: una scelta che, evidentemente, contravverrebbe a quanto affermato nei giorni scorsi dallo stesso Moon sulle intenzioni di Seul di rispettare il patto anti-atomico del 1992 fra le due Coree ma che, allo stesso tempo, risponderebbe al diktat congiunto stabilito con gli Stati Uniti in merito al “fattore di deterrenza” contro la minaccia di Kim. Il presidente sudcoreano, inoltre, avrebbe annunciato la rimozione dei limiti di carico delle testate dei missili, regolato in base a un accordo con gli Usa, al fine di rafforzare la potenza dei vettori balistici.

Rivisitazione del Fta

“Siamo pronti a utilizzare la totalità delle nostre imbattibili capacità militari se fosse necessario”, ha dettoTrump nella conferenza congiunta anche se, da parte sua, persiste l'augurio che “mai debbano essere utilizzate”. Facendo appello alla Comunità internazionale, nella quale sono comprese Russia e Cina, il presidente Usa ha invitato a lavorare in modo congiunto per “fare in modo che Kim abbandoni il suo progamma nucleare”. Ma non solo Corea del Nord. Durante la sua visita, l'inquilino della Casa Bianca, in accordo con il leader sudcoreano, punta alla revisione del trattato di libero scambio (Fta) volta alla correzione di “squilibri nel movimento di beni tra i due Paesi”, ritenendo gli accordi attuali, “piuttosto infruttuosi e non molto buoni per gli Usa”. Il presidente si è però detto fiducioso, spiegando che “saremo in grado di trovare un accordo libero, giusto e reciprocamente utile”, annunciando di aver trovato “l'intesa sui colloqui per rinegoziare l'Fta e beneficiare di un accordo libero, giusto e reciproco”. Nelle prossime ore, la relazione di fronte all'assemblea parlamentare.

Mattia Damiani

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