Il Giappone risponde alle minacce dell’Isis

I miliziani dell’Isis hanno diffuso un video in cui minacciano di uccidere due ostaggi giapponesi se il governo di Tokyo non pagherà un riscatto di 200 milioni di dollari. Nelle immagini si vede un jihadista vestito di nero che con un coltello in mano si rivolge alla telecamera parlando in inglese. Accanto a lui in ginocchio, con indosso le tute arancioni, Kenji Goto, un reporter freelance di 47 anni e vincitore di molti premi; l’altro è Haruna Yukawa, 43 anni, di cui è meno chiaro il ruolo, forse un lavoratore in una società di sicurezza.

L’uomo con il passamontagna manda un messaggio al primo ministro Shinzo Abe: “Al primo ministro del Giappone: nonostante tu sia a più di 8.500 chilometri dallo Stato Islamico, tu ti sei offerto di prendere parte a questa crociata volentieri. Hai donato orgoglioso 100 milioni di dollari per uccidere le nostre donne e i nostri bambini, per distruggere le case dei musulmani”.

Proseguendo l’uomo nel video rivolge le sue parole al popolo giapponese: “Proprio come il vostro governo ha preso la decisione sciocca di pagare 200 milioni per combattere lo Stato Islamico, ora avete 72 ore per far pressioni sul governo perché prenda una decisione saggia per salvare le vite dei vostri cittadini”. Nell’immediato Tokyo ha assicurato di non piegarsi di fronte al terrorismo “la linea del nostro Paese resta invariata” ha dichiarato il portavoce del governo Yoshihide Suga.

Il premier Shinzo Abe che ha anticipato il rientro da Gerusalemme ha dichiarato di provare “profondo risentimento” di fronte a questa mianccia “imperdonabile” e ha aggiunto: “Riguardo a questo caso, diamo la priorità assoluta al salvataggio di vite e alla raccolta di informazioni con l’aiuto di altri Paesi. Garantiremo il massimo sforzo per salvare le vite. Chiedo con forza che non gli sia fatto del male e che vengano immediatamente rilasciati, sono estremamente indignato da un simile atto”.