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GLI USA ACCUSANO LA RUSSIA: “HA RAFFORZATO I MILITARI AL CONFINE”

Nuove accuse da parte degli Stati Uniti per la Russia: questa volta lamentano il fatto che il Paese del Cremlino avrebbe rafforzato la presenza militare al confine con l’Ucraina. “La Russia sta inviano nuove unità. Queste forze fanno sì che il Paese avrà la massima presenza al confine dall’ottobre 2014”, ha detto la portavoce del dipartimento di Stato Marie Harf. Ma non si tratterebbe solo di truppe. Sempre secondo la portavoce, i militari hanno anche dispiegato nuovi sistemi di difesa aerea al confine e in Ucraina orientale. “E’ il maggior numero di equipaggiamento da agosto”, ha sottolinato Harf. Inoltre, ha proseguito, la Russia ha continuato a inviare armi pesanti in Ucraina anche dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco deciso a Minsk, ovvero quelli che nella metà febbraio sancirono una tregua nei combattimenti all’est tra esercito di Kiev e separatisti legati a Mosca.Recentemente, inoltre, anche gli osservatori dell’ Osce hanno rilevato una successione di scambi di fuoco con armi pesanti. Tale accordo, continua, sarebbe sistematicamente infranto anche dai separatisti filorussi, i quali continuano a detenere pezzi di artiglieria e lanciamissili multipli in aree dove è vietato e conducono esercitazioni militari così complesse da non “lasciare dubbi sul coinvolgimento russo”. Ma tali accuse arrivano dopo che Mosca e i separatisti hanno aspramente criticato l’arrivo di 300 istruttori militari occidentali per addestrare 900 soldati della Guardia nazionale ucraina, quindi il trattamento delle due parti non sembra essere poi così differente.

Intanto arriva la notizia che Petro Poroshenko, in occasione della sua visita ufficiale in Francia, ha annunciato l’intenzione di organizzare un referendum sull’adesione del Paese alla Nato, perchè “la questione è fondamentale dal punto di vista della difesa e della sicurezza” e quindi è necessario che “il mio popolo si esprimerà sulla questione”, ha detto il presidente ucraino.

Questa uscita rischia di irritare ulteriormente la Russia di Vladimir Putin, ma se non fosse sufficiente ad alterare lo zar, il leader di Kiev ha rincarato la dose, dicendo che “la Crimea è inalienabile dall’Ucraina e il sangue continua a scorrere”, parlando di 6.000 morti tra militari e civili della sua nazione. Ma c’è di più: Poroshenko sente anche l’urgenza di aderire all’Unione Europea, indicandola come una “priorità” per il suo Paese. L’incontro tra i due capi dello stato, ucraino e francese, aveva lo scopo di fare il punto della situazione prima di venerdì, quando Hollande vedrà Vladimir Putin per discutere, tra le altre cose, sulla consegna delle due navi da guerra commissionate alla Francia dalla Russia, vincolata dalla risoluzione del conflitto tra i due paesi vincolanti.

Claudia Gennari

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