“Rimaniamo fortemente convinti che una quantità straordinaria di supporto alla politica monetaria è ancora necessaria per riassorbire l’attuale livello di risorse non utilizzate e perché l’inflazione rientri e si stabilizzi in modo duraturo al 2% nel medio termine”. E’ quanto dichiarato dal presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, durante un’audizione di fronte al Parlamento europeo.
Disoccupazione ai minimi dal 2009
“La disoccupazione – prosegue Draghi – è caduta ai minimi dal 2009. La fiducia dei consumatori e delle imprese è salita ai massimi da sei anni, supportando le aspettative di un ulteriore rafforzamento nei mesi a venire. I rischi al ribasso per le prospettive di crescita stanno diminuendo ulteriormente e alcuni dei rischi estremi che avevamo davanti alla fine dell’anno scorso sono diminuiti in maniera apprezzabile”. Però, ha osservato il numero uno della Bce, nonostante una “ripresa più solida, e guardando attraverso i dati volatili dell’indice dei prezzi al consumo nel corso dei recenti mesi, le pressioni inflazionistiche rimangono tenui”.
Moneta unica irrevocabile
Quanto alla moneta unica il presidente Bce è stato categorico: “L’euro è irrevocabile. Questo dicono i trattati”, ha detto rispondendo alla domanda di un’europarlamentare sui costi ipotetici di un Paese dall’Eurozona. Poi, Draghi, ha anche invitato i leader europei a pensare al completamento dell’unione economica e monetaria “senza paura di cambiare i trattati, se necessario”. “Prendere una decisione di questo tipo senza essere legati agli attuali trattati è un passo avanti”.