Crollo del settore auto, è rischio recessione in Germania

E’ ancora presto per parlare di recessione, ma dalla Germania non arrivano notizie positive: la produzione industriale della prima economia europea registra, ad agosto, un calo rispetto al mese precedente del 4%, il più importante dal gennaio 2009. A dirlo è il capo economista per il Paese di Unicredit, Andreas Rees: già ieri era arrivato il dato allarmante della flessione degli ordini all’industria automobilistica, pari al 25%.

Nel secondo periodo del 2014 il Pil tedesco aveva registrato un -0,2%: un nuovo dato negativo porterebbe la locomotiva d’Europa ufficialmente in recessione. I numeri sul l’andamento del mercato automobilistico preoccupano molti osservatori internazionali: una flessione così grave risale al 1984, quando l’industria registrò un -52%. Ma far ripartire il settore delle auto non è l’unico problema della Germania: una forte contrazione si è registrata, infatti, nella produzione di beni d’investimento, con un -8,8%, mentre gli intermedi hanno registrato un -1,9%. La produzione di beni di consumo, inoltre, è scesa dello 0,4%, mentre le costruzioni hanno registrato un calo del 2 per cento.

Malgrado i numeri diffusi da Unicredit, l’economista Rees ha cercato di rassicurare la platea, chiedendo di “non andare nel panico: l’attività tedesca rallenterà nei prossimi mesi, come già indicato dall’indice della fiducia negli affari, ma non andrà negli abissi”.