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Così Xi vuole rivoluzionare le campagne

Sviluppo. Ruota attorno a questa parola d'ordine il piano per le campagne su cui sta lavorando il governo cinese. Pechino, in sostanza, intende inviare milioni di giovani nelle comunità rurali per creare organizzazioni imprenditoriale, riducendo il gap con le aree urbane. 

Il programma

L'obiettivo politico, tuttavia un altro: il Partito comunista punta allo sviluppo delle campagne – dove vivono 577 milioni di persone – per scongiurare il rischio di disordini sociali, far crescere i consumi e, contestualmente, porre un freno alla crescita incontrollata delle città. 

La crisi

Antefatto è proprio la crisi delle zone agricole, dove la produttività – per lo più portata avanti da piccole aziende agricole e industrie di basso livello – è crollata. La conseguenza è una fuga di cervelli che rischia di svuotare quelle zone e ha già messo in allarme il presidente Xi Jinping

“Colonizzatori”

In un documento datato 22 marzo, la Lega della Gioventù Comunista (Cil) ha parlato di circa 10 milioni di viaggi – in particolare durante le vacanze estive – da organizzare entro il 2022. Il ruolo di “colonizzatori” sarà affidato a neodiplomati in materie tecniche, chiamati a portare avanti quello che Xi ha definito un “ringiovanimento rurale”. Loro obiettivo sarà diffondere conoscenza su argomenti che vanno dalla scienza alla finanza, fino alla tutela dell'ambiente. Pareciperanno, poi, ad attività culturali e presteranno assistenza nei servizi educativi e medici. La Lega prevede, inoltre, di spingere 100mila giovani a tornare nelle campagne per lavorare e avviare attività commerciali. Entro il 2022, poi, le zone rurali dovranno istituire “organizzazioni imprenditoriali giovanili”. 

Dubbi

Sul piano, tuttavia, permane un certo scetticismo. Gli stipendi nelle campagne sono piuttosto bassi e i millenials trasferitisi in città hanno ormai tagliato i ponti con le proprie origini campagnole. Alcuni critici hanno paragonato questo piano a quello lanciato da Mao Zedong oltre 50 anni fa con l'obiettivo di “rieducare” gli abitanti delle regioni agricole, estirpando quello che veniva visto come uno strisciante pensiero borghese.  “Ho pensato che fosse un documento degli anni '60”, ha scritto Zhenglixiaodao, un utente di Weibo. 

Francesco Volpi

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