COREA DEL NORD, KIM JONG UN: “PRONTI A RISPONDERE A QUALSIASI GUERRA FINANZIATA DAGLI USA”

La Corea del nord è pronta a rispondere a “qualsiasi tipo di guerra” finanziata “dagli Stati Uniti”. Lo ha detto il leader nordcoreano Kim Jong Un durante la grande parata di ieri per i 70 anni del Partito dei lavoratori. Nel discorso di Kim, in quelle che sono state le più grandi celebrazioni mai organizzate in Corea, non è stato fatto nessun accenno esplicito alle capacità nucleari del Paese o ai missili a lungo raggio. Il dittatore ha insistito in vari passaggi sull’impegno del suo governo a migliorare le condizioni di vita della popolazione. La televisione nazionale ha trasmesso in diretta il discorso del 32enne, mostrato anche mentre sfilava davanti al picchetto d’onore.

Dal palco, circondato dagli alti funzionari, il “Supremo Leader della Repubblica Popolare Democratica di Corea” – come viene ufficialmente definito – ha assistito alla messa in campo dei battaglioni di fanteria in alta tenuta militare, dei tank, dei lanciamissili e dei droni. Nel cielo uno squadrone di caccia ha poi composto il numero ‘70 e, in un altro passaggio radente, la falce e il martello. Tra gli invitati, anche un alto esponente del partito comunista cinese, Paese alleato della Corea, a sottolineare la tradizionale alleanza fra i due regimi. Nessun’altra nazione del mondo ha inviato dei suoi rappresentati alla cerimonia.

Il pomo della discordia è il nucleare. Anche se Kim, nel suo discorso, non ha fatto riferimenti alle capacità atomiche del Paese – argomento d’attrito con gli Usa e con l’intera comunità internazionale ad esclusione della Cina – è in programma un quarto test nucleare sotterraneo. Inoltre, il mese scorso il governo aveva annunciato di aver riattivato il principale stabilimento atomico della Corea del nord, Yongbyon, e di aver avviato il miglioramento “in quantità e in qualità” dei suoi armamenti nucleari. Pyongyang aveva sostenuto di aver creato una testata sufficientemente compatta da poter essere montata su uno dei suoi missili – affermazione accolta con scetticismo dagli analisti militari americani – ma che, dopo le affermazioni di ieri, ora sembra più concreta.