Nuova prova di forza da parte degli Stati Uniti sul fronte della politica internazionale. Da ieri notte Washington è ufficialmente fuori dal Consiglio dei Diritti umani Onu. Decisione presa in segno di protesta per l'atteggiamento dell'organizzazione nei confronti di Israele.
A dare l'annuncio sono l'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley, e il segretario di stato, Mike Pompeo, dal Dipartimento di Stato. E' un'organizzazione che “non è degna del suo nome“, ha tuonato Haley, sottolineando che l'organo delle Nazioni Unite è diventato “protettore di chi viola i diritti umani e un pozzo nero di pregiudizi politici”.
L'ambasciatrice ha citato tra le azioni del Consiglio da inserire nella “lista nera”, oltre il pregiudizio nei confronti di Israele, l'ammissione tra i suoi membri del Congo, così come l'incapacità di affrontare le violazioni dei diritti umani in Venezuela e in Iran. “Quando abbiamo chiarito che avremmo fortemente perseguito la riforma del Consiglio – ha aggiunto – paesi come Russia, Cina, Cuba ed Egitto hanno tentato di minare i nostri sforzi”. “Voglio chiarire che questo passo non significa che ci ritiriamo dai nostri impegni sul fronte dei diritti umani”, ha affermato da parte sua Pompeo: “Anzi, facciamo questo passo perché il nostro impegno non ci consente di rimanere parte di un'organizzazione ipocrita e egoista che si fa beffe dei diritti umani”. Nell'ultimo anno Haley ha criticato più volte l'organo Onu per il trattamento riservato ad Israele. “Quando questo organo approva più di 70 risoluzioni contro Israele, un Paese con una forte posizione sui diritti umani, e solo sette risoluzioni contro l'Iran, che invece ha una pessima reputazione in materia, sai che qualcosa è profondamente sbagliato”, ha detto nei mesi scorsi.
Non è la prima volta che gli Stati Uniti boicottano il Consiglio dei Diritti Umani: è avvenuto per 3 anni durante l'amministrazione di George W. Bush, e sono tornati a farne parte con Barack Obama. La decisione di Washington di ritirarsi dall'organo, di cui fanno parte 47 nazioni, è la più definitiva. C'era infatti un'altra alternativa possibile, quella di rimanere osservatori non votanti.
Israele ha ringraziato gli Stati Uniti per la “coraggiosa decisione contro l'ipocrisia e le bugie del cosiddetto Consiglio dei Diritti umani dell'Onu”. “Invece di occuparsi dei regimi che violano veramente i diritti umani – ha detto Benjamin Netanyahu – quel Consiglio si è fissato ossessivamente con Israele, l'unica vera democrazia del Medio Oriente”.
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