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Colombia, liberato il generale rapito dalle Forze armate rivoluzionarie

Le Forze armate rivoluzionarie della Colombia, Farc, hanno rilasciato il generale Ruben Alzate, sequestrato il 16 novembre nell’estremo Nord Ovest del Paese.  Con il generale sono stati liberati anche altri due ostaggi: il caporale Jorge Rodriguez e l’avvocato Gloria Urrego. E’ stato il presidente Manuel Santos a dare la notizia con un tweet nel quale precisa che “sono in buone condizioni di salute”. Gli ostaggi, così come concordato dai vertici dell’organizzazione armata e dagli emissari del governo, sono stati consegnati ad una delegazione della Croce Rossa Internazionale che aveva offerto la propria mediazione assieme ai rappresentanti di Cuba e Norvegia, i due paesi garanti nelle trattative di pace in corso a L’Avana. Il rilascio è avvenuto nel dipartimento di Chocò, lo stesso dove erano stati sequestrati.

Il gesto delle Farc potrebbe a questo punto allentare la forte tensione che si era creata nel paese e che aveva spinto il presidente Santos a sospendere, il giorno stesso del sequestro, i negoziati di pace. Una sospensione subito criticata dalla delegazione del gruppo di guerriglieri impegnato a Cuba che ha sempre chiesto, senza ottenerla, una tregua bilaterale delle operazioni militari. Il sequestro del generale Alzate era avvolto dal mistero. In compagnia di un sottufficiale della Marina e l’avvocato Urrego, tutti vestiti in abiti civili, quasi fossero dei turisti, si era inoltrato nella giungla di Chocò risalendo il fiume Atrato a bordo di una imbarcazione. Il gruppo era poi approdato nel villaggio de La Mercedes e dopo aver passeggiato per le viuzze e sostato un po’ davanti alla chiesa del posto, era stato bloccato da cinque uomini armati delle Farc.

Il fatto che il generale viaggiasse senza scorta e non indossasse la divisa era stato giudicato come una grave imprudenza e aveva mandato su tutte le furie lo stesso presidente Manuel Santos. Nessuna sapeva della missione dell’alto ufficiale e a molti era sembrata una provocazione o almeno un’azione voluta per far scattare un sequestro: azione che avrebbe, come è avvenuto, fatto sospendere le trattative di pace mal digerite dal blocco conservatore del paese. Bisognerà vedere, adesso, se riprenderanno i negoziati. Il presidente Santos lo ha auspicato. Ma il massimo esponente delle Farc, Timoleon Jimenez, noto come Timochenko, ha freddato subito ogni entusiasmo: “Le cose non potranno riannodarsi allo stesso modo”.

Michela Russo

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