Pablo Casado, leader del partito popolare spagnolo, ha aperto per la prima volta esplicitamente all'ultradestra di Vox e alla possibilità che questa entri in un ipotetico governo guidato dal Pp dopo le elezioni di domenica.
In un'intervista a esradio nelle ultimissime ore di campagna elettorale prima del voto di domenica, Casado si è spinto più di quanto avesse fatto fino ad ora, affermando che “Vox o Ciudadanos, che ottengano 10 seggi o 40, avranno l'influenza che vorranno avere per entrare nel governo o per decidere l'investitura o la legislatura“. Un messaggio chiaro, accompagnato però anche da un appello al “voto utile” e compatto, nella speranza di contrastare così il possibile blocco delle sinistre. Casado ha quindi insistito che il Pp è “l'unica alternativa a Sanchez perché è l'unico che può raggiungere accordi e impedire l'impasse” dopo le elezioni.
La risposta di Pedro Sanchez è l'apertura a Podemos. “Che entri nel governo non è un problema” ha detto il premier uscente a El Pais. In Spagna i sondaggi sono vietati nell'ultima settimana di campagna elettorale, ma secondo le ultime stime il Psoe è dato per favorito, anche se non abbastanza per ottenere una maggioranza assoluta in parlamento senza alleanze. Sanchez potrebbe dunque cercare di formare una coalizione con il partito di sinistra anti-austerity di Pablo Iglesias. Resta tuttavia l'incertezza sui risultati dei partiti di destra. Anche Sanchez ha quindi lanciato un appello agli spagnoli a esprimere un “voto utile”, avvertendo del rischio che possa crescere l'estrema destra visto l'ampio numero di indecisi.
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