Amnesty International ha raccolto “prove credibili” che i golpisti detenuti in Turchia “sono sottoposti a percosse e torture, incluso lo stupro, nei centri di detenzione ufficiali e non ufficiali. Lo scrive l’Organizzazione sul suo sito. Amnesty chiede che sia data a osservatori indipendenti immediata possibilità di accesso a coloro che sono detenuti in tutte le strutture comprese caserme di polizia, centri sportivi e tribunali.
“I rapporti di abusi tra i quali percosse e stupri in detenzione sono estremamente allarmanti, soprattutto in considerazione della scala di detenzione vista nelle scorse settimane”, ha detto il direttore europeo di Amnesty John Dalhuisen sottolineando che “è assolutamente necessario che le autorità turche fermino queste pratiche aberranti e permettano a osservatori internazionali di visitare tutti questi detenuti nei luoghi dove sono rinchiusi”.
Intanto le autorità hanno chiuso 934 scuole, 15 università, 109 dormitori studenteschi, 19 sindacati, 104 fondazioni, 1.125 associazioni e 35 strutture sanitarie. Lo ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan, riepilogando le cifre degli enti “confiscati dallo Stato” perché sospettati di legami con la rete di Fethullah Gulen, accusato da Ankara di essere dietro il fallito colpo di stato. Ora la Turchia assumerà oltre 20 mila nuovi insegnanti per sostituire quelli sospesi nelle purghe dei giorni scorsi per presunti legami con la rete di Fethullah Gulen, accusato da Ankara di essere dietro al fallito golpe. Sospesi finora oltre 21 mila docenti di scuole pubbliche e revocato la licenza di insegnamento ad altrettanti professori di scuole private.
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