Raqqa, la cittadina siriana che dal novembre 2014 è considerata il quartier generale dello Stato Islamico, si ritrova oggi a fare i conti con una epidemia di leishmaniosi. Secondo quanto affermato dal quotidiano britannico The Sun sarebbero oltre centomila casi di contagio riscontrati nell’area della roccaforte del Califfato.
La situazione poi è peggiorata dalle cattive condizioni igieniche della zona e dal fatto che i medici sul posto sono sempre di meno. Causata dall’infezione dei parassiti del genere Leishmania che si diffondono con il morso dei pappataci infetti, conduce a diverse casi della sindrome: a livello cutaneo, provoca ferite alla pelle, se invece è di tipo viscerale colpisce gli organi interni. La trasmissione è più probabile nelle ore notturne perché è in quel momento che i pappataci sono più attivi.
Se non viene curata, questa infezione parassitaria può provocare gravi danni alla salute. Necessitano farmaci specifici che nei territori ancora sotto il dominio dell’Isis non sono presenti. Se gli uomini del Califfato non accetteranno di ricevere i soccorsi necessari diventerà impossibile guarire la malattia e sarà sempre più difficile arginare il caso epidemico.
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