Viaggio a Zippori, alla scoperta della “Monna Lisa” della Galilea

A pochi km da Nazareth, vi è la città di Zippori in latino Sepphorus, oggi Parco Nazionale. In essa vi sono molte case dedicate ai Santi Anna e Gioacchino, e per tale motivo è avanzata l’ipotesi che possa essere il luogo di nascita della Vergine. Lo storico Giuseppe Flavio, riguardo alla cittadella la descrive quale “ornamento della Galilea” a motivo della sua bellezza, ma non solo. E’ stata anche sede di quei rabbini che hanno ultimato la Mishnah.

I mosaici bizantini

Dopo la morte di Erode il Grande, la città è stata ricostruita con un nuovo piano urbanistico, ovviamente greco-romano. Nel 70 d.C. dopo la caduta di Gerusalemme, Zippori è diventata il centro nevralgico della Galilea, ha raggiunto il suo splendore durante l’epoca bizantina, infatti proprio in quel periodo sono sorte stupende ville per i patrizi, alcune sfoggiano incantevoli mosaici in una di queste antiche e lussuose abitazioni, è stato scoperto un mosaico raffigurante quella che è stata soprannominata “La Monna Lisa della Galilea”. Non si può non ammirare il meraviglioso volto di questa giovane donna di rara bellezza, occhi castani dallo sguardo irresistibile, che sembra inseguire nella sala i visitatori ovunque essi si trovano.

La “gioconda” della Galilea

Sentirsi osservare da un ritratto è emozionante, questo incredibile effetto lo suscita pure l’altra omonima celebre opera, quella di Leonardo da Vinci. Purtroppo della Monna Lisa della Galilea, resta solo il volto, la chioma raccolta, indossa sul capo una corona intrecciata di foglie bianche, e degli orecchini. Le tinte cromatiche prevalenti sono tenue e variano dal giallo oro, cipria, arancio e beige chiaro-scuro. Le guance sfumate di color rosato, così pure le labbra grandi e ben definite, possiamo immaginare che avesse un bellissimo abito classico del ceto sociale al quale sicuramente apparteneva la protagonista, questa figura femminile impreziosiva il pavimento dell’androne della villa.

Gli scavi

I primi scavi archeologici su Zippori, risalgono agli anni ’30 a dirigere i lavori vi era L. Waterman, che scopre i resti di un teatro romano e un acquedotto, questi scavi sono importanti per la ricostruzione storica della vita di Zippori. Successivamente vi sono state altre operazioni archeologiche, da parte di esperti israeliani e americani, tra il 1980 e 1994 hanno scoperto un quartiere, una via maestra colonnata, che attraversava la città da est ad ovest per finire ai piedi dell’Acropoli e la villa romana, all’interno della quale vi è la nostra Monna Lisa e una sinagoga decorata con alcuni tipici simboli religiosi ebraici: la menorah (candelabro a 7 bracci) e lo shofar (corno di montone); tutti queste strutture sono decorate con mosaici.

Le tecniche romane

I romani perfezionando la tecnica musiva la diffusero in tutto l’Impero, essi usavano come collante la cera, in epoca imperiale si preferirono materiali preziosi sia per l’estetica che per sottolineare il lusso. Bisogna riconoscere che per realizzare determinati edifici a quel tempo senza i vari strumenti che la tecnologia moderna mette al servizio dell’ingegneria e dell’architettura, gli antichi artisti possono essere considerati dei veri e propri talenti. Ogni forma artistica è bella, ma il mosaico è quella forma d’arte così delicata nobile, complessa anche nella realizzazione che la rende speciale rispetto alle altre tecniche. La parola mosaico secondo alcuni studi è di origine greca, vuol dire “opera delle Muse”; senza escludere una provenienza ebraica, perché richiama il nome di “Mosè”, ma può anche essere di origine araba intesa come decorazione.

La storia del mosaico

Il mosaico è molto antico sembra che già nel 3000 a.C. i Sumeri iniziarono questa tipologia decorativa, ma bisognerà aspettare la fine del III secolo a.C. per avere le prime tessere di mosaico. Le tessere vengono tagliate con la martellina e il tagliolo, dopo vengono inserite in parte nel legante con le mani o con le pinzette. Il Novecento è il secolo che vede la rinascita del mosaico, gli artisti che ricorsero a questa meravigliosa arte millenaria con delle novità furono Gaudì e Klimt. In Italia il primato del mosaico contemporaneo è della città di Ravenna.