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NUORO, AL “MAN” ARRIVA LA PRIMA MOSTRA ITALIANA DEL MAESTRO SIGNER

Saranno numerose le nuove installazioni e allestite negli spazi del Man di Nuoro per la prima mostra personale di Roman Signer realizzata in un museo italiano. Intitolata “Roman Signer. Films and Installations”, la mostra è stata curata da Lorenzo Giusti e Li Zhenhua, che insieme a Signer hanno messo a punto un percorso capace di presentare la sua produzione artistica fin dai primi anni ’70 e dove sono inclusi anche importanti lavori appositamente ideati per questa occasione.

Signer, nato nel 1938, è considerato l’ideatore di un nuovo concetto di scultura legato alla processualità, alla trasformazione e al movimento, avendo dato vita a opere nelle quali i protagonisti sono gli oggetti d’uso comune, quali ombrelli, tavoli, stivali, contenitori, cappelli, biciclette . Secondo il maestro le sue opere sono azioni, esperimenti, in genere solitari, per i quali usa appunto oggetti ordinari, attivati da polveri da sparo o da forze naturali (vento o acqua).

L’esposizione si divide in due momenti. Il primo, nato dalla collaborazione con il Chronos Art Center di Shanghai, presenta l’intera produzione di filmati in Super 8 realizzati dall’artista nel corso della propria vita artistica: 205 opere che vanno dal 1975 al 1989 che saranno presentate all’interno di una videoinstallazione a 100 canali. ”Fare film – dice Lorenzo Giusti – è ciò che Roman ama maggiormente, il che può apparire strano per un artista che si definisce scultore”. La seconda parte della mostra, invece, presenta 3 nuovi lavori scultorei ideati per il Man e, come sempre, connotati da una sottile ironia: tra le nuove produzioni troviamo “Ombrelli”, un’opera pensata per la scalinata del museo nuorese, che rappresenta uno strano sistema di parapioggia tenuti insieme da un equilibrio instabile;  “Installazione”, invece, è una scultura che occuperà un’intera sala del museo e che potrà essere “attraversata” in un percorso surreale, creato per far riflettere sulla percezione di sé e del proprio corpo; a chiudere l’esposizione, ecco “Occhiali”, un oggetto decisamente insolito, composto da un proiettore Super 8 e da un paio di occhiali ad alterarne la proiezione luminosa

 

Edith Driscoll

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