Arte italiana del secondo dopoguerra mescolata al Realismo socialista fiorito in Urss, sono questi gli elementi caratterizzanti della mostra allestita dal 30 maggio al 4 ottobre a Mantova, negli spazi delle Fruttiere di Palazzo Te. un percorso che si snoderà tra le opere di artisti come Guttuso, Purificato, Sughi, Turcato, Astrologo, Attardi, Castellani, Trombadori e molti altri e quelle dei sovietici che dal 1934-’56 al ’74 parteciparono alla Biennale di Venezia.
Il movimento artistico nacque nel 1934 e aveva come primo obiettivo quello di avvicinare l’espressione artistica alla cultura delle classi proletarie.”Guardando all’Urss. Realismo socialista in Italia dal mito al mercato” è il titolo dell’importante rassegna organizzata con il patrocinio del Mibact, del Consolato Generale della Federazione Russa a Milano, della Regione Lombardia, del Sistema Mantova per Expo. La cura dell’esposizione è stata affidata a Ilaria Bignotti, Vanja Strukelj e Francesca Zanella che con l’aiuto di esperti dell’Università di Parma e di altri istituti di ricerca, hanno ricostruito il volto di un periodo storico segnato da una netta contrapposizione politica.
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