Al Museo d’Arte Orientale di Torino in mostra l’Onda del maestro Hokusai

L’esposizione al Museo d’Arte Orientale di Torino (Mao) della Stampa n. 1 della serie “36 Vedute del Monte Fuji”, meglio conosciuta come “La grande onda a largo di Kanagawa” del maestro Hokusai, chiude in bellezza l’intenso anno dedicato alle celebrazioni per il 150° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone.

L’opera del periodo Edo, 1834 circa, esce dal suo ricovero nei depositi di Torino dopo che un altro suo prezioso esemplare aveva radunato folle davanti al Palazzo Reale di Milano nell’ambito della mostra “Hokusai, Hiroshige, Utamaro”, ma per ragioni conservative legate alla fragilità strutturale, la sua esibizione sarà limitata a dieci giorni, per fortuna in coincidenza con il periodo delle festività natalizie.

Da oggi 23 dicembre al 1 gennaio dunque l’iconica massa d’acqua spumeggiante congelata nella perfezione dell’istante che precede il suo tragico abbattersi su un gruppo piccole imbarcazioni, incanterà ancora una volta il pubblico occidentale che fece la sua fortuna reclamandone migliaia di copie e introducendo la lezione orientale tra le muse ispiratrici della pittura moderna europea.

Il Mao che ne possiede un esemplare (non della prima tiratura) proporrà un dialogo tra l’Onda e soggetti tratti dal teatro kabuki e se vi state domandando il perchè, la risposta la troverete proprio nella carica di tensione drammatica che caratterizzava la rappresentazione degli artisti del kabuki, ritratti, come l’onda nell’immobile frammento di immortalità che precede l’azione.

L’opera, nota in tutto il mondo, raffigura una straniante gigantesca onda, quasi congelata nell’attimo precedente il suo abbattersi su fragili imbarcazioni che sfidano i marosi; sullo sfondo, il monte Fuji, testimone immoto del dramma che sta per consumarsi nella vita del tempo che fugge, il ‘mondo fluttuante’ dell’ukiyo-e. Questa stampa, che è diventata un’icona del Giappone in Occidente, scaturì dal genio artistico di Katsushika Hokusai (Edo, 1760 – 1849) agli inizi degli anni ’30 del 1800 e fu stampata e ristampata in migliaia di copie.

Il pittore e incisore giapponese è conosciuto principalmente per le sue opere in stile ukiyo-e, un genere di stampa artistica giapponese su carta, impressa con matrici di legno, nata tra il XVII e il XX secolo. Il termine Ukiyo, che significa “mondo fluttuante”, si riferisce alla cultura giovane che fiorì nelle città di Edo (oggi Tokyo), Osaka e Kyōto in quel periodo.