Rapallo, uccide la moglie e si butta dal quinto piano insieme al figlio

Ha ucciso la moglie con quattro coltellate poi ha afferrato suo figlio, di un anno appena, e si è gettato dal quinto piano della palazzina dove viveva. Alessio Loddo si è ucciso mettendo fine anche alla vita del piccolo Francesco dopo aver trucidato la donna, Gisella Mazzoni, che viveva con lui in via Lamarmora a Rapallo. Un omicidio-suicidio annunciato con un sms alla sorella, poco prima delle 17: la uccido poi uccido me stesso. Nello stesso messaggio l’uomo avrebbe anche dato disposizioni su come gestire il conto corrente e i due cani jack russel che la coppia teneva in casa. I passanti hanno sentito il tonfo sul selciato ed hanno chiamato l’ambulanza. I corpi senza vita di Francesco e Alessio sono stati raccolti e portati via mentre arrivavano i carabinieri.

I militari hanno in fretta salito le scale per cercare nell’appartamento dei due una causa, una giustificazione al suicidio. Ma sulla porta dell’appartamento c’era un biglietto: ‘non suonate’, l’indizio di un’altra tragedia. La porta è stata sfondata. I carabinieri hanno trovato il corpo di Gisella, in terra in un lago di sangue.

Un omicidio che sembra annunciato. Secondo quanto si dice in paese, Gisella da un po’ di tempo cercava di mandare via di casa Alessio Loddo che aveva sposato da un paio d’anni. Loddo, che gli amici di lei definiscono violento, avrebbe già avuto alcune denunce per maltrattamenti formalizzate da altre donne della sua vita. Certo “era una coppia che litigava tanto” raccontano adesso i volontari della Croce Bianca di Rapallo, che proprio al primo piano della stessa palazzina dove abitavano Alessio e Gisella, gestiscono una casa-rifugio per le famiglie in difficoltà. Alessio Loddo era un libero professionista mentre Gisella Mazzoni era casalinga, la coppia apparentemente non aveva problemi di soldi, anche perché erano supportati dai genitori. Ma aveva problemi di convivenza. Lei voleva separarsi, lui non l’accettava, una dicotomia che è diventata mortale.