Nel mondo oltre 5,4 milioni di casi (5.499.535) e più di 345 mila morti (346.326). E’ il nuovo aggiornamento del bilancio della pandemia nel mondo stilato dalla Johns Hopkins University.
La nazione più colpita rimane l’America. I morti per coronavirus negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore sono stati 532; i casi sono complessivamente 1,66 milioni e i decessi totali 98.218. Segue il Brasile che ha registrato 374.898 contagi e 23.473 morti totali. Nelle ultime 24 ore, sono 807 le vittime per Covid-19 registrate nel paese carioca, a fronte di 11.687 nuovi contagi. Qui la testimonianza diretta di un italiano che vive a Parany da molti anni sul collasso del Paese latinoamericano. Poi, segue la Russia (362.342 contagi e 3.807 morti), la Gran Bretagna (262.547; 36.996), la Spagna (235.400; 26.834) e l’Italia (230.158; 32.877).
Il Regno Unito si sta “muovendo nella giusta direzione” verso la riduzione dei contagi da coronavirus, con un numero di morti in calo a 121 nelle ultime 24 ore e non più di 1600 casi circa in più. Lo ha detto nella conferenza stampa di ieri a Downing Street il premier Boris Johnson, annunciando nell’ambito dell’avvio della Fase 2 l’apertura dal primo giugno di mercati aperti e concessionarie auto (oltre che delle prime scuole) e dal 15 giugno di “tutti i negozi non essenziali” in cui sia garantito il distanziamento.
La Turchia si prepara a ripartire. Salgono a 157.814 i casi di Covid-19 in Turchia, con 987 contagi registrati nelle ultime 24 ore su 21.492 test effettuati. Le nuove vittime confermate sono 29, per un totale di 4.369 decessi dall’inizio della pandemia. I ricoverati in terapia intensiva scendono ancora a 756, con 371 intubati. I pazienti guariti crescono di 1.321, arrivando a 120.015. E ora le autorità di Ankara si preparano ad allentare le restrizioni sugli spostamenti e far ripartire il turismo interno. Da giovedì riprenderanno a circolare i treni interurbani, mentre una settimana dopo sarà il turno dei collegamenti aerei. In entrambi i casi, i mezzi viaggeranno al 50% della propria capacità per garantire le distanze di sicurezza.
Ottimo risultato per la Tunisia che non registra nelle ultime 24 alcun nuovo nuovo contagio da coronavirus: il bilancio dei casi confermati nel Paese rimane così a quota 1.051. Lo rende noto in un comunicato il ministero della Sanità di Tunisi precisando che mentre i decessi rimangono stabili a 48, i guariti salgono da 917 a 919. Le persone attualmente positive sono 84, di cui 3 ricoverate in ospedale. La Tunisia riaprirà alberghi, ristoranti turistici, istituti culturali, musei e moschee dal prossimo 4 giugno, con una capacità di accoglienza limitata al 50%. Oggi riaprono alcuni tipi di asili. Il 14 giugno la fine di ogni misura di lockdown.
La Croce Rossa chiede ai governi di impegnarsi per fermare gli attacchi informatici che prendono di mira ospedali e centri di ricerca di medica, e che “mettono a rischio vite umane”, in un momento di emergenza globale legato alla pandemia. L’appello è contenuto in una lettera aperta pubblicata sul Guardian e sul New York Times, firmata da oltre 40 personalità tra politici, imprenditori e accademici. “Facciamo appello ai governi affinché intraprendano azioni immediate e risolute per fermare i cyberattacchi” alla sanità, è l’incipit della lettera firmata dal presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa Peter Maurer e, tra gli altri, dall’ex segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, da alcuni Nobel per la pace tra cui Mikhail Gorbachev e Desmund Tutu, dall’ex segretario di Stato Usa Madeleine Albright e dal presidente di Microsoft Brad Smith. I governi dovrebbero lavorare insieme, anche all’Onu, per riconfermare e reimpegnarsi – si legge sul testo riportato da Ansa – su norme internazionali che vietano tali azioni”.
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