“A breve libereremo possibilità per i medici di famiglia di prescrivere farmaci anti Aids” per curare il Covid-19. E’ quanto ha affermato il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Nicola Magrini, durante un intervento a Radio Capital. Sulla possibilità di utilizzare altri farmaci, come l’anti-malarico clorochina, invece, Magrini mette in guardia dai possibili “rischi” e sottolinea come sia “necessaria cautela rispetto ad un uso di massa”. Riferendosi alle segnalazioni in merito alla carenza di alcuni tipi di farmaci, il numero uno dell’Aifa ha affermato che “per alcuni farmaci fondamentali come gli anestetici ci stiamo lavorando perché c’è stata una carenza distributiva. Carenti anche alcuni farmaci acquistati dai cittadini in via preventiva” e, inoltre, ha smentito “che ci sia stata una carenza ospedaliera di ossigeno e insulina“.
Sempre parlando a Radio Capital, Magrini ha voluto ribadire che “non siamo ancora fuori dalla crisi emergenziale e non bisogna mollare, bisogna restare a casa per 2-3 settimane almeno”. Riferendosi agli ultimi dati sulla diffusione del contagio, il direttore dell’Aifa ha dichiarato che “sono buoni e indicano una decrescita di casi e decessi, e ciò è di fondamentale importanza, ma non si deve mollare”. “Il cambio di direzione è evidente – ha detto Magrini -. Gli ultimi dati sono buoni e condivido la previsione dell’Oms del picco entro la settimana“. “Il numero dei nuovi casi, che determina il numero dei ricoverati – ha sottolineato – è in calo da 4 giorni, in linea con le previsioni, e questo vuol dire che le misure di contenimento messe in atto sono state di fondamentale importanza“. Quanto alla comunicazione in questo periodo, Magrini ha rilevato che il Covid-19 “è un virus più grave di quello influenzale, ma non è il virus del terrore che si descrive in alcune trasmissioni. Più gravi – ha detto – sono state Mers e Sars“.
“Sono in arrivo scorte di tamponi” per lo screening per il nuovo coronavirus, ha aggiunto Magrini. “Tuttavia – ha spiegato Magrini – i tamponi di massa o su larghi campioni hanno secondo me una valenza di ricerca. Un loro uso terapeutico, salvo per chi ha sintomi, a mio avviso – ha concluso – non è necessario“.
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