Coronavirus, Furlan (Cisl): “Se necessario, sospendere la produzione”

Il segretario generale della Cisl a Interris.it: "Il Governo si muove nella giusta direzione, ma deve sostenere tutte le categorie di lavoratori"

Il Segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan - Foto © Fabio Cimaglia per LaPresse

“La nostra priorità oggi è garantire la sicurezza e la salute delle persone in tutti i luoghi di lavoro”. Lo afferma dalle colonne di Interris.it il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan: è necessario “far rispettare obbligatoriamente le norme igienico-sanitarie per garantire la salute dei lavoratori nelle aziende, negli uffici e nei servizi pubblici che resteranno aperti nei prossimi giorni” aggiunge.

I negozi chiusi a Milano

Lavoratori in agitazione

La pandemia di Covid-19 mette in stato d’agitazione anche il mondo del lavoro. In attesa che venga trovata una soluzione che tenga conto dei protocolli di sicurezza nelle fabbriche a tutela della salute dei lavoratori, alle 11 di questa mattina è previsto un incontro in videoconferenza tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i sindacati ed industriali per discutere dell’attuazione delle misure dell’ultimo dpcm.

Segretario, cosa chiedete al Governo in questa emergenza?
“Che sia garantita la salute e la sicurezza in tutti i settori lavorativi. Insieme alla Cgil ed alla Uil abbiamo inviato una lettera a tutti i presidenti delle associazioni imprenditoriali e allo stesso Conte in cui affermiamo la necessità di garantire la sicurezza e la salute delle persone in tutti i luoghi di lavoro. Questo oggi è prioritario”.

Pensate anche a una momentanea sospensione produttiva per creare maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro?
“Bisogna far rispettare obbligatoriamente le norme igienico-sanitarie per garantire la salute dei lavoratori nelle aziende, negli uffici e nei servizi pubblici che resteranno aperti nei prossimi giorni. Aggiungendo che in caso di necessità sarebbe stato possibile rallentare la produzione fino alla decisione drastica di sospendere totalmente l’attività. Le condizioni in Lombardia sono oggettivamente diverse e peggiori che nel resto del Paese. Se è necessario chiudere un impianto lo si faccia a salvaguardia della salute di chi vi lavora ma anche dell’intera comunità. È fondamentale che nessuno dei lavoratori coinvolti perda il reddito”

Cosa ne pensa della manovra “anti-coronavirus” da 25 miliardi?
“Il provvedimento sui 25 miliardi non lo abbiamo ancora visto, ma quello che è stato annunciato si muove in quella direzione. L’importante è che vengano tutelati tutti i lavoratori con la cig ordinaria dove è possibile e con quella in deroga per tutti gli altri. Tutti devono essere sostenuti, dai lavoratori atipici a coloro che hanno un contratto di somministrazione. Nessun lavoratore dipendente, autonomo, precario o a partita iva, deve sentirsi abbandonato. Condivido assolutamente quanto detto dal ministro dell’Economia che nessuno perderà il posto di lavoro”.
Ma voi ponete anche attenzione alle imprese italiane…
“Sì, perché dopo la salute ed il sostegno ai lavoratori va garantita la liquidità alle imprese italiane: finita l’emergenza, dobbiamo ripartire. Per quanto riguarda il pubblico impiego veniamo da anni di tagli ai posti letto negli ospedali e al personale sanitario, infermieri e medici. Bisogna cambiare direzione, si deve assumere, assumere, assumere. L’emergenza si combatte rafforzando il nostro sistema sanitario che per competenza, professionalità e dedizione è tra i migliori al mondo”.
Come commenta le decisioni prese dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di sospendere tutte le attività non strategiche?
“Ha fatto benissimo il presidente de Conte perché la tutela della salute dei cittadini viene prima di ogni altra cosa”.
Negozi chiusi in tutta Italia