Coronavirus: cos’è, le cure disponibili e il vaccino

Mentre il coronavirus SARS-CoV2 annuncia la fine del mondo e degli eventi che la preparano, le istituzioni Italiane reagiscono con misure di estremo rigore, dimostrandoci che viviamo in un Paese forte e facendo capire a tutti quanto prezioso sia il nostro Sistema Sanitario Nazionale. Ma facciamo chiarezza e cerchiamo di comprendere con esattezza cosa sta succedendo, tentiamo di comprendere cosa sia un virus, in particolar modo il coronavirus, e come è possibile combatterlo.

Mentre i batteri sono cellule microscopiche capaci di nutrirsi e riprodursi spontaneamente, i virus sono parassiti che necessitano sempre di un ospite da infettare, in cui poter replicare il loro materiale genetico per potersi riprodurre, questo significa che non possono assolutamente sopravvivere sulle superfici inanimate e vengono inattivati dagli agenti atmosferici ma anche dai detergenti e dai disinfettanti. Talvolta accade che una malattia infettiva sia trasmessa dagli animali all’ uomo e viceversa (zoonosi), molte malattie moderne, anche virali, sono iniziate come zoonosi (HIV, tubercolosi ecc); i coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus responsabili di malattie infettive nell’uomo e negli animali; già iniziamo a immaginare cosa possa essere successo in questi ultimi mesi. I coronavirus possono causare il raffreddore comune ma anche infezioni gravi, ad esempio la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS), ma addirittura la polmonite di Wuhuan o sindrome respiratoria acuta grave coronavirus2 (SARS-CoV-2), come recentemente è stata chiamata la malattia trasmessa dal nuovo Coronavirus.

La polmonite di Wuhan potrebbe aver avuto origine da un grosso serpente notturno squamato di colore giallo/nero (supera i due metri di lunghezza) e molto velenoso detto bungaro fasciato in possesso di un potente veleno contenente bungarotossina, sostanza che blocca la trasmissione nervosa nell’uomo (mediata dall’acetilcolina) provocandone velocemente la morte. Tale serpente si nutre spesso di altri serpenti ed è noto fin dalla guerra del Vietnam in cui veniva chiamato “two-step snake” ovvero “serpente dei due passi” in quanto lasciava poco tempo da vivere dopo il suo morso. I primi casi di una polmonite sconosciuta si sono verificati tra un gruppo di umani che lavorava al mercato umido di Whuan, in Cina, dove viene venduta carne di animali selvatici tra cui moltissimi serpenti. Molti dei primi contagiati erano uomini di mezza età, quasi un terzo aveva malattie croniche preesistenti, oltre il 70% era stato al mercato umido di Whuan. I sintomi più comuni erano febbre-tosse-stanchezza e respiro affannoso per cui molti furono ricoverati in terapia intensiva; in quasi tutti i casi fu rivelata la presenza di polmonite.

Già il 20 di Gennaio fu confermata dai ricercatori Cinesi la trasmissione da uomo a uomo rivelando che essa avveniva attraverso le mucose di naso-occhi-bocca oppure mediante contatto fisico. Alla fine di Gennaio 2020 il virus si diffondeva in quasi tutto il mondo causando decine di migliaia di casi. E’ il 29 Gennaio quando una coppia di turisti Cinesi viene ricoverata all’ Istituto Spallanzani di Roma, noto centro di eccellenza per le malattie infettive; un paio di settimane dopo il coronavirus irrompe con violenza nel nord Italia causando progressivamente alcune centinaia di contagi. La mortalità del coronavirus è di gran lunga superiore a quella della comune influenza ma nella stragrande maggioranza dei casi i sintomi sono lievi e caratterizzati da febbre-mal di gola-tosse-raffreddore; circa 1 persona su 6 si ammala in modo grave di polmonite e spesso necessita di ricovero in terapia intensiva. L’epidemia Italiana sembra possa essere bloccata, ma molto probabilmente faremo i conti con altre epidemie che colpiranno anche altri paesi UE ed extra UE nei prossimi mesi.

Abbiamo tuttavia delle soluzioni; è di ieri l’annuncio della Società Americana Moderna Inc (MRNA) che ha reso noto che il suo vaccino contro il coronavirus mRNA-1273 è stato inviato all’istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive al fine di avviare in tempi brevissimi la sperimentazione su 20-25 esseri umani; purtroppo non necessariamente ciò condurrà ad un vaccino protettivo ed efficace, tale tecnologia si basa sull’ RNA messaggero. Molto più promettente sembra essere il progetto di Novavax Inc (NVAX), azienda Americana esperta in Coronavirus il cui vaccino ricombinante è quasi pronto e sarà boosterato dal cosiddetto Matrix-M (saponin-based Matrix-M adiuvant) al fine di produrre robuste risposte immunitarie mediante un aumento dell’esposizione antigenica nei linfonodi e una maggior concentrazione delle cosidette “antigen-presentig cells” nel sito dove viene inoculato il vaccino, la sperimentazione avverrà prima dell’estate. Altra società in vista in questo momento è Gilead Pharma che ha sviluppato il farmaco antivirale analogo nucleotidico Remdesivir attivo sia contro l’Ebola che contro il Coronavirus. Promettente infine un vecchio ma sicuro farmaco inibitore della proteasi tuttora molto usato per curare l’HIV costituito da una associazione di Lopinavir boosterato con basse dosi di un altro inibitore delle proteasi ovvero Ritonavir; le proteasi sono enzimi essenziali per i virus in quanto permettono il taglio finale delle varie componenti necessarie alla replicazione (non vengono più create le proteine del core); sebbene le proteasi dell’ HIV e quelle del coronavirus siano strutturalmente diverse è stato visto che il farmaco funziona oltre ad avere un costo molto contenuto, ciò è stato davvero sorprendente. Anche la clorochina, farmaco antimalarico dotato di ampio effetto antivirale e già saggiata da ricercatori Italiani nel 2003 sembra davvero funzionare. Vanno infine menzionate le donazioni di plasma di convalescenza secondo cui gli anticorpi presenti nel sangue di soggetti guariti potrebbero servire a far guarire i malati, ciò trova applicabilità estremamente limitata.

Insomma, i costi umani ed economici del Coronavirus stanno dimostrando che l’emergenza è tutt’altro che finita, il rischio di propagazione nel mondo è ancora molto elevato; dobbiamo quindi gestire l’emergenza con equilibrio evitando di ascoltare i consigli schizofrenici dei “giocolieri delle trasmissioni televisive” e affidandoci sia ai soggetti abilitati all’ esercizio della professione Medica che alle Istituzioni Italiane che stanno gestendo l’epidemia Coronavirus in modo eccezionale.

 

Il dott. Benedetti Stefano è un Medico Chirurgo di Perugia Specialista in Medicina Interna, ha una lunga esperienza quale Medico di Pronto Soccorso/Medicina d’Urgenza ed è esperto in scienze Giuridiche ed Economiche Sanitarie