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Accadde oggi: 20 maggio 1960 “La Dolce Vita” vince la Palma d’oro (VIDEO)

La Dolce Vita non è solo Anita Ekberg sotto lo scroscio delle acque della Fontana di Trevi o lo sguardo malandrino di Marcello Mastroianni. E’ tanto altro, nonostante a primo impatto prevalga principalmente un mondo glamour e ovattato, dove a vincere è il vizio. “Molti ricordano la bellezza di questo film – racconta a Interris.it Vincenzo Mollica, giornalista -, ma in pochi ricordano lo scandalo. Ci furono tante cose che non tornavano. Tanti aspetti che per l’epoca erano innovativi e rivoluzionari. In quel film, infatti, c’era la realtà che entrava prepotentemente nella nostra vita”.

Anita Ekberg e Marcello Matroianni nella scena alla Fontana di Trevi in La Dolce Vita

Un film rivoluzionario

L’Italia degli anni ’60, infatti, credeva incessantemente e senza ombra di dubbio al miracolo economico e pensava di poter ambire a tutto, al consumismo e alle velleità più sfrenate, senza pagare alcuno scotto. E se in un solo film, oltre allo scandalo, c’è così tanta poesia, così tanta cura nel dettaglio, nei personaggi e nell’opulente bellezza che la Roma mondana e barocca rappresenta (nel film il protagonista Marcello la definisce “una giungla in cui nascondersi”), la giuria di Cannes non poteva che rimanerne estasiata, concedendo l’ambito premio alla pellicola italiana, la Palma d’oro che arrivò proprio il 20 maggio 1960.

Nell’audio Vincenzo Mollica

Vincenzo Mollica ricorda Federico Fellini

“Fellini ha lasciato al cinema quello che all’uomo lascia una stella, il sole, o la luna. Parliamo di valori assoluti perché lui è stato uno dei grandi geni della musica del cinema e della storia universale. Poteva fare lo scrittore, il pittore, il fumettista, poteva fare quello che voleva nella vita, ma ha scelto di raccontare storie attraverso immagini e attraverso musica e parole che hanno cambiato la storia del cinema. Il prima di Fellini è rappresentato da Charlie Chaplin, colui che ha messo le radici nel mondo del cinema, poi è arrivato lui, Federico Fellini, che come diceva lui stesso, ha portato la visionarietà nel cinema, la possibilità di immaginare. Con le sue opere ha cambiato il modo di raccontare il cinema in particolar modo con film quali “La dolce vita” e “Otto e mezzo”. Fellini è tra i grandi della storia del cinema che si fa letteratura e della letteratura che si fa cinema. É grande come Omero. É stato un rivoluzionario. Per me questo è Fellini”.

Rossella Avella

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