II turismo è il comparto più colpito dalla crisi pandemica che ha investito il mondo: il 2020 chiude con 53 miliardi di euro in meno rispetto al 2019, contrazione dovuta principalmente alla riduzione di turisti internazionali in tutto l’arco dell’anno e che nei mesi estivi ha superato il 60%.
L’analisi predittiva dei primi tre mesi del 2021, basata su scenari Covid a forte restrizione sociale, indica una perdita stimata di 7,9 miliardi con una riduzione del 60% dei flussi italiani e dell’85% di quelli stranieri.
I dati sono stati forniti da Isnart-Unioncamere al webinar “Turismo prossimo venturo: il rilancio riparte dai territori“. L’incontro è stato aperto dal presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli, e dal ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini.
“Tra luglio e ottobre 2020, un quinto di consumatori a livello mondiale – ha spiegato Roberto Di Vincenzo, presidente di Isnart, su Ansa – ha dichiarato di voler rinunciare ai viaggi internazionali citando tra le motivazioni quella di voler ridurre l’impatto ambientale”.
“La scorsa estate – ha evidenziato il presidente di Isnart – ben l’81% dei turisti italiani ha scelto mete in base a criteri di sicurezza e l’attività sportiva è stata la principale motivazione di vacanza. Tali comportamenti sono destinati a perdurare nel tempo, condizionando fortemente le scelte di destinazione“.
“Nelle imprese – ha spiegato Di Vincenzo – è aumentata la consapevolezza di dover puntare sempre più sulla digitalizzazione. Dall’inizio dell’anno la quota di mercato delle soluzioni offerte dalle grandi Online Travel Agency è calata dall’80 al 70%. Il 74% delle imprese ricettive non crede di ritornare ai livelli occupazionali del 2019″.
“Una forza lavoro – ha concluso Di Vincenzo – che potrebbe essere riconvertita e ricollocata verso le nuove forme di offerta innovativa, anche e soprattutto nel binomio cultura-turismo”.
“Oggi abbiamo il dovere di sostenere tutte le spese del settore ad attraversare questo tempo complicato e questo deserto ma contemporaneamente dobbiamo preparaci a governare la crescita impetuosa che il turismo italiano tornerà ad avere appena l’emergenza sanitaria sarà finita”. Lo ha detto il ministro Dario Franceschini al webinar di Unioncamere-Isnart.
“Negli altri settori la crescita sarà più lenta ma nel turismo, sarà veloce. Ricordiamoci che a gennaio 2020, sembra tanto tempo fa ma non lo è, parlavamo di overtourism e ticket d’ingresso e di come governare la crescita”.
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