Centinaia di migliaia di post negazionisti sui cambiamenti climatici verrebbero condivisi senza alcun richiamo a informazioni corrette. I grandi social media non fanno abbastanza sforzi per limitare la disinformazione su questo tema. Lo denuncia l’agenzia no profit Usa Advance Democracy, sulla base di un rapporto condiviso in esclusiva con Usa Today, riportato da Ansa.
Su Twitter nel 2020, si legge, ci sono stati quasi mezzo milioni di post negazionisti sul clima, mentre quest’anno solo in occasione di un blackout in Texas a febbraio e del summit sul clima del presidente Biden i tweet negativi censiti sono stati più di 83mila. Un singolo video negazionista su YouTube, che propagandava la fake news che il Grande Minimo solare, un periodo con un minimo di macchie solari sulla superficie, porterà a una ‘mini era glaciale’, era stato visto 4,3 milioni di volte. su TikTok un video sullo stesso tema è stato visto 150mila volte. “La nostra ricerca – conclude Daniel Jones, presidente dell’associazione – afferma che la diffusione della disinformazione sul clima è prolifica sui social media, e potrebbe avere benefici da interventi delle piattaforme che portino gli utenti a informazioni più accurate”.
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