Tornato alla luce a Pompei l’ambiente quasi integro di un Thermopolium, un luogo di ristoro dove era possibile acquistare cibi pronti per il consumo; una bottega di “street food”, si direbbe oggi. Nel thermopolium ci sono affreschi quasi quasi intatti: con l’immagine di una ninfa marina a cavallo e animali tra cui due anatre appese per i piedi, un gallo, un cane al guinzaglio che sembrano dipinti in 3 dimensioni.
Riemerso il bancone a forma di “elle” riccamente decorato, i vasi con i resti dei cibi e delle pietanze. La scoperta, anticipa all’Ansa il direttore Osanna, “restituisce un’incredibile fotografia del giorno dell’eruzione e apre nuovi studi su vita, usi e alimentazione dei pompeiani“.
“Con un lavoro di squadra, che ha richiesto norme legislative e qualità delle persone, oggi Pompei è indicata nel mondo come un esempio di tutela e gestione, tornando a essere uno dei luoghi più visitati in Italia in cui si fa ricerca, si continua a scavare e si fanno scoperte straordinarie come questa”. Così il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, a commento della nuova scoperta del Termopolio, una taverna dove i pompeiani erano soliti consumare cibi e bevande all’aperto.
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