Venti che soffiano a 120 km/h, case scoperchiate a Saint Vincent e Haiti in allerta massima. La furia dell’uragano Elsa continua a minacciare i Caraibi, dopo le devastazioni dei giorni scorsi in alcune aree delle Antille. L’isola di Haiti, dopo l’incubo del terremoto del 2010, si trova ora occhi negli occhi con una nuova calamità naturale, con la speranza che la natura stavolta sia clemente. Elsa, alle 8 del mattino locali (le 14 in Italia), soffiava a sud dell’isola di Hispaniola, dove si trovano sia Haiti che la Repubblica Dominicana. L’uragano è stato classificato (per ora) a livello 1 sulla scala Saffir-Simpson. Nella notte, la forza dei venti si è leggermente ridotta.
I venti dell’uragano hanno tuttavia continuato a soffiare con forza, con raffiche che hanno toccato i 120 km/h. E la sua marcia sempre puntare proprio verso la parte ovest dell’isola di Hispaniola, dritto verso Haiti. Da lì, proseguirà ancora. Secondo gli esperti, dopo aver toccato la costa meridionale della grande isola, Elsa dovrebbe dirigersi verso la Giamaica, toccando parzialmente anche l’area orientale dell’isola di Cuba. Nella giornata di lunedì, il Paese dovrebbe essere totalmente in balia dei venti dell’uragano.
Il rischio è un innalzamento del livello del mare fino a 1,5 metri a sud di Cuba e di 1,2 lungo la costa di Hispaniola. Ad Haiti il livello di allerta è massimo in tutto il Paese. Non solo vento: il rischio è che si palesino altre calamità come alluvioni e frane. E in uno Stato preda della violenza fra bande, che ha richiesto l’impiego di migliaia di risorse per il soccorso alla popolazione, significherebbe una probabile catastrofe.
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