Ieri sera ho letto la notizia riguardante le dimissioni di una alta funzionaria della Provincia di Trento, che ostentava il tatuaggio di una svastica nazista. Da questa triste cronaca sono stato spinto ad ascoltare un brano di Bolero: una composizione di Maurice Ravel.
Agli inizi degli anni ottanta questa stupenda opera fece da colonna sonora al film omonimo, avvincente e drammatico, ambientato nella Parigi occupata dalle truppe tedesche. Ogni volta che sento Bolero, mi tornano in mente le nefandezze, che l’uomo pervaso dal diavolo è capace di commettere. È davvero un segnale preoccupante, che possano essere ancora persone che si riconoscono in quei simboli satanici.
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