Categories: Mattinale

L'aneddoto sempre attuale di De Gaulle

Viviamo in un epoca tumultuosa; lo sviluppo economico, quello digitale, catalizzati dalla globalizzazione, incidono fortemente sui costumi, sulla cultura, sull’apprendimento, che tuttavia a secondo della persona, possono avere un effetto diverso. Le persone riflessive e sensibili, traggono fortemente profitto dagli innumerevoli mezzi che la modernità mette loro a disposizione; sanno goderne con semplicità e umiltà. Anzi, costoro più apprendono e più diventano consci dei limiti che hanno di fronte ai confini illimitati della conoscenza. Ci sono invece i presuntuosi che mancano di sensibilità, e non conoscono e non vogliono conoscere i propri confini. Si ingozzano di nozioni ed informazioni che la civiltà dell'informazione mette a disposizione, ed in assenza di basi solide, le affastellano e utilizzano maldestramente nelle relazioni con altri, nelle comunicazioni politico-sociali, nelle delicate e complicate attività della difficile democrazia di questi tempi moderni, creando non pochi problemi per i processi di responsabilizzazione della Comunità. Infatti questo è un momento molto difficile per le attività sociali e politiche; la differenza viene fatta dalla presenza della prima tipologia di persone sopra descritte, e da coloro che appartengono alla seconda categoria. Spesso i rischi di fraintendimenti possibili, sono sempre presenti, nella realtà sociopolitica pressata dal populismo.

Ogni volta che rifletto su questi aspetti della vita odierna, mi viene sempre in mente un aneddoto a cui sono molto legato, secondo me attinente al problema che sollevo, ma che senza dubbio hanno assillato anche le comunità di altre epoche. L’aneddoto parla del Generale De Gaulle, che festeggiando la cacciata dei nazisti da Parigi e sfilando in parata lungo “le Champs Elisées”, ebbe modo di dare il suo giudizio su una categoria di persone a parere suo nocive, per il buon governo della nuova Francia libera. Impettito sulla camionetta, che lo vedeva intento a salutare la grande folla disposta a destra e sinistra del grande viale, il suo attendente ad un certo punto gli indica una grande scritta sul muraglione del lato sinistro, che così diceva: “Abbasso i cretini“. Il Generale senza scomporsi, subito gli disse: “Caro amico, questo sì che è un grande programma di Governo per la ricostruzione rapida e proficua della Francia”.

Raffaele Bonanni

Share
Published by
Raffaele Bonanni
Tags: populismo

Recent Posts

San Giuseppe Lavoratore

La festa, istituita da Pio XII nel 1955 e complementare a quella del 19 marzo,…

1 Maggio 2024

Terra Santa e Sindone: la testimonianza del cardinale Pizzaballa

Dalla Terra Santa alla Sindone. L’arcivescovo di Torino monsignor Roberto Repole ha invitato il Patriarca…

1 Maggio 2024

Disabilità e occupazione: lavoro oltre le barriere

Il lavoro come diritto e opportunità: oltre le barriere della disabilità. Apre nel cuore di…

1 Maggio 2024

Villaggio Dusmet, lo sport per tutti

"Quando torno a casa, di questi momenti passati con i giovani mi resta il sorriso,…

1 Maggio 2024

Il futuro che possiamo costruire insieme

In questo Primo Maggio, da Monfalcone, in Friuli, nel cuore di un territorio che ha…

1 Maggio 2024

I riflessi dell’intelligenza artificiale nella nostra quotidianità

L’intelligenza artificiale, conosciuta anche con l’acronimo AI, ossia Artificial Intelligence, nel settore informatico, indica il…

1 Maggio 2024