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Il futuro con il nostro passato

Ho visto un'inchiesta della Rai del 1958, di quelle che si facevano una volta, senza colpi di scena, senza esasperazioni, senza accuse a chicchessia, giacché l’inchiesta dettagliata in ogni aspetto si rimetteva alla oggettività che aiutava lo spettatore televisivo a farsi una propria idea. L’inchiesta riguardava il lavoro delle donne in Abruzzo nel periodo della vendemmia, che per raggranellare qualche entrata in più per il bilancio familiare, si rendevano disponibili per la raccolta della pregiata uva da tavola, da commercializzare nelle grandi città italiane ed europee. Erano giovani ragazze e mamme, che sostavano nei campi delle zone della costa abruzzese lavorando anche 12 ore al giorno e dormendo e mangiando alla buona in capannoni e masserie nei pressi delle vigne. Devo dire che rivedere quelle immagini di quando io ero bambino mi ha molto emozionato. Negli occhi di quelle donne si notava un grande desiderio di cambiare la condizione propria: chi pensava di provvedere alle spese del proprio matrimonio, chi di comprare o migliorare casa, chi di sostenere gli studi dei propri figli, chi di potersi aiutare alle spese per conseguire un diploma o per pagarsi le spese universitarie. Era l’Italia che preparava il boom economico che ci avrebbe catapultato nel novero delle potenze economiche mondiali. Il tenore di vita, l’ossatura del welfare, “l’ascensone sociale” che avrebbe portato alla ribalta delle cariche dello stato e dell’economia figli di famiglie umili, è permesso a tanti piccoli artigiani  di diventare capitani di grandi aziende. In quell’epoca ci fu anche uno sviluppo straordinario dei diritti sociali e democratici. Ecco, ripercorrendo quei sentieri storici, ho pensato che l’Italia di quel tempo era migliore ed ha ottenuto risultati grandi, perché grandi erano le aspirazioni di ogni italiano; dal più umile al più colto. Si sviluppò un moto di popolo capace di fare grandi cose; la politica a quel tempo era in piena sintonia della gente ed era anche in grado, come fanno i genitori coscienziosi, di indicare anche soluzioni in un primo momento impopolari. Sono convinto che ora, se ci dovessimo ricollegare allo spirito di quel tempo, potrebbe mettersi in moto nuovamente qualcosa di grande.

Raffaele Bonanni

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