Ieri, notte di San Lorenzo, sono stato fino a tardi a contemplare il cielo, come ormai si fa per tradizione, per dedicare la caduta delle stelle alle mie speranze e desideri. Devo confessare che sono rimasto deluso: nessuna stella è caduta, eppure mi sono recato in un posto privo di lampioni e luci, per scrutare meglio il firmamento, nella speranza di che cadesse almeno una. Mi è tornata in mente anche la nota poesia X agosto di Giovanni Pascoli che mi confermava come la mia aspettativa fosse fondata. Egli scriveva così: “D'un pianto di stelle lo inondi quest’atomo opaco del male”.
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