Chi ci guadagna e chi ci rimette

Eintanto continua ad innalzarsi lo spread: è arrivato quasi a 300. Si preoccupano le imprese che già subiscono il peso di molti piombi sul groppone che certamente non fa loro bene nella corsa di accaparramento di ambite fette di mercato, sono spaventate le famiglie che sanno che in questi frangenti si preparano salassi con la cosiddetta patrimoniale, che significa più tasse per tutti. Naturalmente i governanti dicono che tutto andrà bene ma, a ben vedere, troppe sono state le circostanze in cui dopo le rassicurazioni sono arrivati nuovi pesi fiscali. Sono sicuro però che questa volta i cittadini capiranno che è davvero un non senso il fatto che i governi promettano mari e monti per accattivarsi le loro simpatie, per poi pagarseli salatamente con balzelli sempre più pesanti. Infatti le condizioni in cui si trovano le nostre finanze pubbliche, spingono i nostri creditori a chiedere sempre di più quando ci prestano i soldi. Così si entra in una spirale negativa, che è tutto a nostro carico. In questi giorni, abbiamo appreso che i tedeschi, che hanno tenuto da sempre una condotta sui conti pubblici ineccepibile, al punto da volere rimuovere dalla costituzione il vincolo a mantenere, comunque, sempre il pareggio di bilancio pubblico. Probabilmente anche in Germania, i governanti a corto di consensi, pensano di spendere e spandere, con i debiti. Spero che lavoratori e famiglie mostrino la loro contrarietà. A guadagnarci saranno solo le banche, a perderci i contribuenti.