LA VOCE DEGLI ULTIMI

Il futuro del volontariato all’estero dopo la pandemia

Volunteer In The World sogna un mondo senza confini, concretamente accessibile a tutti.

Oggi vogliamo riflettere su come cambierà il settore del volontariato dopo il Covid. Con una speranza: che l’intero comparto si rinnovi, partendo proprio dall’inclusione.

La pandemia da Covid-19 ha dettato il più grande stop della storia al volontariato all’estero. I viaggi, oltre ad essere una delle nostre più grandi passioni, fanno anche parte del nostro lavoro e vedere fermarsi questo settore ci ha costretti ad interrogarci su quale potesse essere il futuro del volontariato all’estero.

Le compagnie aeree che rischiano il fallimento e chiedono prestiti agli Stati, i voli cancellati, le destinazioni sospese sono tutti fattori da film post-apocalittici e mai avremmo pensato di vedere le immagini delle città del mondo deserte, quasi senza vita né colore.

Il mondo è ancora giustamente spaventato da questa situazione e le persone hanno paura di scommettere nuovamente su questo settore, di rimettersi in gioco.

In questo periodo così difficile bisogna avere una visione positiva, perciò, in questo momento, noi vediamo una grande opportunità di ricostruzione di modalità e di abitudini, partendo proprio dall’inclusione, dall’accessibilità per tutti.

Foto © Volunteer in the world

Sarà più difficile viaggiare e far volontariato all’estero?

Sicuramente sì. Ci saranno più controlli in aeroporto, più code nei luoghi di interesse ed è possibile che vivremo restrizioni più ferree su molti aspetti della nostra vita in viaggio. È molto probabile che la mascherina entrerà a far parte della nostra normalità, come lo è già da tempo in paesi come la Cina ed il Giappone. Sicuramente sarà vietato l’accesso in alcune zone del mondo, così come sarà limitata la possibilità di viaggiare per persone provenienti da Stati con un alto tasso di contagi.

Sarà più costoso viaggiare?

Speriamo di no, ma probabilmente la risposta corretta è sì. Se il costo dei voli aumenterà, tanti volontari si troveranno costretti a rinunciare ai progetti all’estero ed a privilegiare mete più vicine, rimanendo dentro i confini del proprio Paese.

Sarà più scomodo viaggiare?

Più che scomodo pensiamo che ci sarà più burocrazia da smaltire. Immaginiamo i certificati medici richiesti, i controlli più attenti e le attese più lunghe. Più che la qualità del servizio cambierà l’esperienza del viaggiare.

Il Covid ha lasciato nella mente delle persone una sensazione di allarme e di allerta e crediamo che ancora molti di noi non riescano a pensare di fare un viaggio e di riprendere un aereo.

Noi di Volunteer In The World crediamo che ci sia la necessità di portare un messaggio globale senza confini e che il viaggio, che sia di volontariato o turistico, rappresenti nel concreto la possibilità di guardare alla ricchezza della diversità.

Non appena viaggiare tornerà ad essere sicuro, andremo a visitare i nostri Partner all’estero e ricominceremo ad accompagnare i volontari a fare attività sociali.

Elena Massari
Fondatrice e direttrice della cooperativa sociale

redazione

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