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Stop alle barriere, ecco il turismo accessibile che l’Europa chiede. “Badtraveller” per la disabilità in viaggio

Disabilità in viaggio.  Il “turismo accessibile” è un’insieme di strutture e servizi messi a disposizione di persone con disabilità. O con bisogni speciali. In modo che possano godere della possibilità di viaggiare. Alloggiare. E prendere parte ad eventi. Senza incontrare problematiche o difficoltà. In condizioni di autonomia. Ma anche di sicurezza e comfort.

Badtraveller

L’ultima notizia nel comparto è la nascita di Badtraveller. E’ il primo portale dedicato alla disabilità in viaggio. “Una sorta di Tripadvisor per persone disabili”, come lo definisce il suo ideatore. L’agente di viaggio Gian Luca Santinelli spiega che Badtraveller serve per scambiarsi consigli. Fare segnalazioni. E viaggiare meglio. Ma anche per sensibilizzare le strutture ricettive. All’interno del portale si possono condividere le proprie esperienze. In hotel. Ristoranti. Musei. E’ possibile, inoltre, dialogare attraverso un forum dedicato. E inviare in un’area blog i propri racconti di “viaggio accessibile”. Badtraveller è un servizio di utilità per chi ne usufruisce. Un luogo virtuale dove dar voce a chi finora non ha trovato un mezzo idoneo per farsi sentire. “Con Badtraveller non pretendiamo di abbattere le barriere– aggiunge Santinelli-. Ma vogliamo abbassarle. Per far sì che tutti possano attraversarle più facilmente“.

Luogo d’origine

Valencia è il luogo di nascita di Badtraveller. “L’idea è venuta ad uno di noi proprio a Valencia- spiegano i promotori del portale-. Immaginate un gruppo di disabili in carrozzina accompagnati da un agente di viaggio per fare 3 giorni di visite della città. Appena arrivati in hotel una ragazza ancor prima di fare il check-in si preoccupò di andare in camera per scrivere subito la sua recensione dell’albergo. Il pensiero che ha fatto nascere Badtraveller è stato ‘la sua recensione probabilmente sarà una tra le tante. E forse la maggior parte degli utenti non la troverà neanche pertinente alle proprie esigenze. Invece la sua opinione potrebbe essere importantissima per molti altri’. Ecco noi diamo voce a queste persone attraverso Badtraveller”.

Oltre la disabilità

Sono innumerevoli le testimonianze scientifiche e giornalistiche sulle difficoltà di un turismo autenticamente accessibile. Tra queste un reportage dell’Ansa. Uno spaccato delle disavventure che possono capitare in un viaggio alle persone con disabilità. Ma anche progressivamente agli over 65. Un bacino enorme. Solo in Europa queste due categorie comprendono ben 127 milioni di persone. Di cui 10 milioni in Italia. Con un fatturato potenziale di 800 miliardi l’anno.  Il bagno per le persone disabili c’è. Ma è pieno di scope e secchi per le pulizie. E quindi inutilizzabile. La finestra ha una vista incantevole. Però è troppo alta perché una persona sulla carrozzina possa godersela. C’è anche un percorso per non vedenti. Peccato che finisca contro il muro. L’Italia non è indietro solo sulle strutture. Ma anche nella mentalità. Qualcosa ultimamente si sta muovendo.

Esperienza di viaggio

Il ministro del turismo Massimo Garavaglia ha preso parte al TTG Travel Experience di Rimini. E ha annunciato l’arrivo di un decreto da 2 miliardi di euro (4 con l’effetto leva) di credito d’imposta a fondo perduto. Per ristrutturare le soluzioni ricettive. E anche l’accessibilità fa parte della riqualificazione. “E’ un problema che ci riguarda tutti. Anche se non siamo disabili. Infatti ci riguarderà se, come speriamo tutti, invecchieremo. E moriremo più tardi possibile”, osserva il ministro. Garavaglia si sta occupando del problema. Assieme alla ministra per le disabilità, Erika Stefani. Dei 100 milioni del fondo per l’Inclusione, infatti, 30 milioni saranno dedicati al turismo accessibile. Visto che in Europa solo il 9% delle strutture sono realmente accessibili ai disabili. Roberto Vitali è tra i principali esperti di ospitalità accessibile. Amministore delegato e cofondatore di Village for All-V4A. Protagonista di vari panel al TTG Travel Experience.

Sulla propria pelle

“Mi occupo di questo argomento da più di 30 anni– dice Vitali all’Ansa-. Lo vivo sulla mia pelle. Da quando a 15 anni un incidente mi ha costretto alla carrozzina“. E prosegue: “Quest’anno per la prima volta ho partecipato a un forum sul turismo della salute accanto a un ministro (Massimo Garavaglia). E ai vertici di Enit e Federterme. Non mi era mai capitato. Penso che anche la pandemia abbia fatto capire qualcosa in più. E abbia portato un’attenzione diversa al tema dell’accessibilità. Una maggiore attenzione al tema delle persone e delle loro esigenze”.

Reale accessibilità

Evidenzia Vitali: “In passato c’era più omologazione. L’atteggiamento era: ‘questo è il prodotto. Se ti va bene ok. Altrimenti non mi importa’. Tante volte ho fatto notare che l’asciugamano era appeso troppo in alto. E mi è stato risposto: ‘Che importa? Chiami la reception’. Invece adesso c’è una maggiore disponibilità alla personalizzazione. E quindi all’ accoglienza per tutti i tipi di cliente. Il turismo accessibile non è solo un bagno a norma di legge. Il mondo dell’ospitalità è molto di più. Accogliere le persone. Farle sentire a loro agio. E farle stare bene”.

Giacomo Galeazzi

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