Un'ideale finestra sull'esterno si aprirà presto nelle celle detentive francesi. Il Ministero dela Giustizia transalpino, infatti, ha lanciato una gara d'appalto per realizzare progressivamente circa 50mila utenze nei penitenziari del Paese. Si stima che entro fine anno dovrebbero essere attivate le prime linee, ma i detenuti potranno chiamare soltanto i numeri autorizzati dall'amministrazione penitenziaria.
Il quotidiano francese Le Monde riferisce che oltre 50mila celle in 178 penitenziari avranno un telefono fisso entro pochi anni. Al momento, come accade in altre carceri del mondo, ai detenuti della Francia è concesso di telefonare soltanto in orari prestabiliti da cabine telefoniche comuni. I detenuti lamentano, tuttavia, che spesso, a causa del sovraffollamento delle strutture, non è possibile usufruire del telefono. Chi può farlo, invece, si trova sovente a dover chiamare in orari lavorativi e scolastici, trovandosi così impossibilitato a parlare con figli e parenti.
Il telefono in cella è stato già sperimentato nel carcere di Montmédy, nel nord-est della Francia. Dal luglio 2016 i detenuti potevano chiamare a qualsiasi ora uno dei quattro numeri autorizzati dalla direzione carceraria, a un costo inferiore del 20% rispetto a quello praticato nelle cabine telefoniche del penitenziario.
Due le ragioni principali che hanno spinto il governo di Emmanuel Macron a concedere i telefoni nelle celle carcerarie. Anzitutto, si tratta di un modo per mantenere i legami familiari tra detenuti e famiglie, considerato elemento chiave del reinserimento in società. E poi si tratterebbe di un modo per neutralizzare il traffico di telefoni cellulari in prigione, che molti detenuti riescono ad procurarsi in modo clandestino.
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