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Sempre più facile morire in Canada

Numeri shock dal Canada: da quando è stata legalizzata l'eutanasia, a partire dalla regione del Quebec nel 2015, sono stati quasi quattromila i pazienti uccisi. Sono dati che vengono riferiti all'interno del terzo rapporto interno sul tema elaborato dai medici ed infermieri canadesi. Le statistiche dimostrano che dopo la legalizzazione con la legge approvata nel 2015 sono aumentati i casi di decessi. Negli ultimi mesi del 2017, ad esempio, sono stati 200 in più i casi di eutanasia rispetto ai primi mesi dell'anno.

Legge permissiva

Il report testimonia come ci siano state richieste di pazienti che sono state respinte in virtù del limite previsto dalla legge per chi non è destinato a morte certa. Ma quest'ultima barriera potrebbe essere presto abbattuta perchè la Corte Suprema ha sentenziato che qualsiasi limitazione alla legge nazionale è incostituzionale. Si parla ormai di una media di cinquanta uccisioni a settimana, sette al giorno.

Obiezione di coscienza sotto attacco

Questo trend non solo non sembra preoccupare l'opinione pubblica ma rischia di continuare a crescere visto che in Ontario, una delle province del Canada, è stata promulgata anche una legge che obbliga i medici a praticare l'eutanasia, in palese violazione delle convinzioni religiose dei singoli individui. Ma questa tendenza ad instaurare una cultura della morte nel Paese nordamericano sta suscitando anche una reazione imponente: come emerge dall'indagine della rivista scientifica 'Le Specialiste', se prima dell'entrata in vigore della legge soltanto il 48% dei medici canadesi si diceva indisponibile ad eseguire pratiche eutanasiche, dopo la promulgazione sarebbero il 77%. Cresce, dunque, l'obiezione di coscienza nonostante gli ostacoli che vengono posti dalle autorità ai medici e al personale sanitario che decidono di fare questa scelta. Ne è un esempio il caso di Jean Martin, infermiera operante in Ontario, licenziata dopo più di un trentennio di carriera per essersi rifiutata di firmare un documento inviato dal governo provinciale che imponeva al personale di rispettare la nuova legge sul suicidio assistito. L'Ontario ha eliminato, infatti, il diritto all'obiezione di coscienza. La legge approvata in Canada è molto meno restrittiva di quelle in vigore in Belgio e nei Paesi Bassi contemplando che la prevedibilità di morte non deve essere attestata da esami clinici ma è sufficiente il parere di medici ed infermieri.

redazione

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