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“Accarezza l’arte”, la cultura che diventa accessibile a tutti

L’arte, la scultura e la didattica ad esse correlata rappresentano un potente strumento di inclusione e sviluppo della creatività per le persone con disabilità, favorendo allo stesso tempo la creazione di legami tra gli individui e le diverse comunità e permettendo loro di esprimersi andando oltre le difficoltà.

L’esempio di Prato

A Prato, l’associazione “Arcantarte” da anni opera in tal senso al fine favorire un processo comunicativo di crescita e relazione attraverso diverse attività culturali, artistiche, ambientali, educative e del tempo libero con attenzione alla sostenibilità e all’inclusione. Tutto ciò viene perseguito anche attraverso l’esplorazione tattile la quale, dal 20 al 28 settembre nel cortile interno di palazzo Vaj, sarà protagonista della mostra “Accarezza l’arte”. Interris.it, in merito alle finalità di questo evento culturale, ha intervistato l’architetto Antonella Nannicini, presidente di “Arcantarte”.

Foto di Moshe Harosh da Pixabay

L’intervista

Arch. Nannicini, come nasce e che obiettivi ha l’iniziativa “Accarezza l’arte”?

“L’iniziativa ‘Accarezza l’arte’ nasce nel 2017, praticamente all’esordio della nostra attività associativa. L’intento era quello di fare una mostra d’arte, focalizzata in particolare sulla scultura e rivolta a tutti. Toccando le opere si ha la possibilità di capirle meglio e percepire l’anima dell’artista che l’ha creata. Diversi scultori ci hanno prestato le loro opere e, grazie a loro, abbiamo dato vita a una mostra sensoriale, con l’intento di rendere fruibile questa forma d’arte anche alle persone non vedenti in quanto, all’epoca, non c’erano ancora molte possibilità in tal senso al di fuori dei musei specializzati. Attraverso il tatto, ovvero un senso analitico, si ricostruisce nella mente ciò che si è toccato e pertanto, tale esercizio, può essere svolto da tutti, bendati o a occhi chiusi.”

In che modo, la stessa, può favorire la fruizione dell’arte da parte delle persone con disabilità?

“Questa mostra può incentivare molto la fruizione dell’arte da parte delle persone con disabilità. Ultimamente inoltre, attraverso il Pnrr, si sono aperte nuove possibilità in tal senso che però, prima non si avevano. La scultura dà la possibilità di toccare un oggetto, percepirne la forma e poter dialogare in merito. In particolare, la mostra ‘Accarezza l’arte’, viene fatta col patrocinio dell’Unione Italiana Ciechi, sezione di Prato, è giunta all’ottava edizione e, gradualmente, si sta ampliando. Quest’anno ad esempio, oltre alla scultura, esponiamo i materiali dei mosaici e dei modellini in scala che descrivono i monumenti della città, con l’intento di avvicinare e includere i non vedenti alla cultura del luogo, facendogli toccare con mano il Duomo di Prato e il Palazzo Pretorio. Abbiamo l’obiettivo di rendere la cultura accessibile a tutti: oltre ai non vedenti e agli ipovedenti, ogni anno, si recano alla nostra mostra delle persone con l’Alzheimer che ci hanno fatto provare un’esperienza commovente che, dopo aver visto le opere d’are, grazie alle operatrici che le accompagnavano, hanno scritto le loro impressioni in una poesia.”

Quali sono i vostri auspici in riguardo a questa mostra? In che modo, chi lo desidera, può aiutare la vostra azione di inclusione attraverso la cultura?

“Nel corso delle ultime due edizioni abbiamo coinvolto gli allievi della scuola d’arte, i quali hanno realizzato delle sculture apposite per questa mostra e, a seguito di un concorso, quattro di loro, sono stati scelti per esporre e si sono impegnati molto; quindi, vorremo realizzare un momento dedicato esclusivamente a loro. Intendiamo allargarci sempre di più e coinvolgere altre scuole e poter avere altri fondi per far sì che, nella settimana in cui si tiene ‘Accarezza l’arte’, si possono realizzare anche altri eventi. Allo stato attuale, siamo riusciti a dare vita ad uno spettacolo di poesia e canto e letture al buio. Quest’anno inoltre, farà il suo ritorno Francesco Casaburi, scrittore e artista non vedente, il quale reciterà dei brani di diversi autori di narrativa contemporanea dedicati ai cinque sensi. Auspichiamo di riuscire, in misura sempre maggiore, a fare rete con altre associazioni al fine di diffondere la cultura per i non vedenti e, nel contempo, sensibilizzare i più giovani a queste problematiche con l’obiettivo di realizzare sempre più eventi di questo tipo.”

Christian Cabello

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