La Francia demolisce il suo passato comunista. Non si tratta di una metafora, perché in questi giorni, nel periferico borgo parigino di Ivry-sur-Seine, l'amministrazione locale ha mandato delle ruspe per abbattere Cité Gagarine, un progetto abitativo che un tempo era il simbolo del Partito comunista francese.
L'imponente complesso, fatto di mattoni rossi e a forma di T, ha dato ospitalità a quasi 400 famiglie. L'intera area fu costruita negli anni Sessanta come simbolo del Partito comunista francese. I richiami sovietici sono presenti sin dal suo nome: Gagarine rimanda, infatti, al cosmonauta sovietico Yuri Gagarin, che nel '63 fece visita all'area e venne accolto come un eroe. I cittadini di Ivry-sur-Seine, ora ottantenni, lo ricordano come un pezzo di storia francese, all'epoca simbolo di modernità e innovazione sobria, in puro stile sovietico. Come ricorda il quotidiano statunitense The New York Times, il comune fu il primo ad essere governato dai comunisti nel 1925, in un periodo durante il quale attorno a Parigi venne creata la cosiddetta cintura rossa, una costellazione di città irrorata dall'ideologia comunista, che si rifletteva nella linearità di strade e palazzi.
La folla assiste alla demolizione di Cité Gagarine – Foto © Dmitry Kostyukov per The New York Times
Con gli anni, soprattutto a seguito della crisi del partito comunista francese negli anni Ottanta, Cité Gagarine perse il suo valore originario, mentre scolorivano segnaletiche stradali come “via Lenin” che evocavano un passato fin troppo remoto. La crisi politico-istituzionale che colpì tutta Val-de-Marne si riflesse anche nel degrado sociale dell'area. Ora, con la demolizione del complesso, terminano quindici anni di lotte comunali fra il malcontento del vicinato che accusa un aumento del degrado e chi, invece, v'è ancora affezionato. Negli anni, il comune di Parigi ha vagliato diverse soluzioni per riabilitare il complesso, ma è riuscito a salvare soltanto due edifici. Il progetto finale, sviluppato dalla società EPA ORSA, prevede la costruzione di circa 1.400 nuovi appartamenti a prezzi ridotti: il 30% sarà destinato all'edilizia popolare ed altri moduli per la creazione di strutture, quali asili nido, scuole, palestre e negozi. Il vicesindaco di Ivry-sur-Seine, Romain Marchand, ha dichiarato al quotidiano locale Les Echos: “È fuori questione creare un quartiere dormitorio, è importante che si crei una programmazione delle attività economiche”.
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