“San Giovanni Paolo II sosteneva che ‘la difesa della libertà religiosa è la cartina di tornasole per verificare il rispetto di tutti gli altri diritti umani in un Paese’: se in una nazione non viene rispettata la libertà religiosa, difficilmente saranno rispettati anche gli altri diritti della persona”. È questo uno dei passaggi della risoluzione presentata in Commissione Esteri della Camera da Andrea Delmastro, di Fratelli d’Italia, per chiedere al governo italiano di impegnarsi affinché la libertà religiosa sia maggiormente rispettata in Pakistan.
Già nelle scorse settimane il deputato di FdI, che guida l’Intergruppo parlamentare per la libertà religiosa dei cristiani nel mondo, aveva annunciato la presentazione di questo testo. La richiesta di Delmastro all’esecutivo ruota attorno a cinque pilastri. Chiede in primo luogo che l’Italia faccia pressione nei confronti del Pakistan per abolire la legge sulla blasfemia, nonché a sospendere l’erogazione di aiuti e contributi finanziari al Pakistan fino all’avvenuto miglioramento delle condizioni in cui versano le minoranze religiose. La risoluzione chiede altresì di adottare ogni utile iniziativa, anche legislativa, per ricomprendere l’effettivo rispetto della libertà religiosa tra i requisiti necessari per la concessione di aiuti a Paesi terzi ed anche ad inserire il tema del rispetto effettivo della libertà religiosa tra gli argomenti da trattare nel corso degli incontri ufficiali tra il Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro degli Affari Esteri con gli omologhi delle Nazioni in cui sono presenti discriminazioni di carattere religioso. Infine, Delmastro chiede al governo, negli accordi con i Paesi Terzi, di ottenere che una parte degli aiuti economici destinati agli Stati dove non viene pienamente garantita la libertà di religione sia destinata a progetti specifici che favoriscano l’emancipazione, l’accesso all’istruzione, alla formazione professionale e alla casa per le minoranze religiose”.
Contattato da In Terris, Delmastro ha spiegato che il riscontro avuto dalle altre forze politiche è stato “assolutamente positivo, soprattutto dalla Lega, che non è difficile coinvolgere sul tema delle persecuzioni dei cristiani nel mondo”. Il deputato di FdI si augura ora che “non prevalgano logiche da realpolitik fuori tempo massimo” perché “ogni atteggiamento di arrendevolezza è l’anticamera della sottomissione e si traduce in un tradimento dei nostri fratelli cristiani”. “Ovviamente – ha concluso – chiederò l’immediata calendarizzazione della mozione”. Nella risoluzione si legge che il Pakistan si colloca al quinto posto nella classifica della “World Watch List 2019”, l’annuale rapporto della ong Porte Aperte sulla libertà religiosa dei cristiani nel mondo.
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