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“Nel cuore del sud”: accompagnamento all’autonomia dei fragili e marginali

La rinascita delle aree interne del sud comincia dai mestieri della tradizione. A favore delle persone a rischio di fragilità e marginalità. Attraverso la valorizzazione di alcune tipicità dei territori. Dal fagiolo cannellino suscieglio (Sessa Aurunca, provincia di Caserta). Ai cereali e legumi dell’alta Murgia (Spinazzola provincia Barletta-Andria-Trani). Saranno trasformati in prodotti per persone con patologie alimentari come la celiachia e il diabete. 

Fragilità al sud

“Questi progetti ci dimostrano qualcosa di molto importante – afferma Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione Con il Sud-. E cioè che hanno tanto da offrire anche i luoghi più piccoli. Lontani. Dimenticati. Angoli del nel nostro Mezzogiorno spesso totalmente sottovalutati. Abbandonati a malincuore dai giovani. Ciò che conta è creare le occasioni giuste”  Prosegue Borgomeo: “Gli antichi mestieri, le tradizioni locali, le specificità agricole e alimentari di un territorio possono diventare occasioni di riscatto economico e sociale. Possono essere opportunità di coesione sociale e, dunque, di crescita. E’ da qui che si può generare una vera rinascita per questi luoghi”.

Tradizioni recuperate

I progetti permetteranno il recupero di antichi mestieri. Tradizioni che rischiano di scomparire. Dalla costruzione dei muretti a secco (Casarano, provincia di Lecce). Alla lavorazione artigianale dei libbani (Maratea, provincia di Potenza). Corde vegetali prodotte a partire dall’intreccio dell’erba spontanea “tagliamani”. Dalla tessitura a telaio. Per la realizzazione di una nuova linea di abbigliamento femminile con filati naturali (Squillace e Girifalco, provincia di Catanzaro). All’intreccio di fibre naturali (valle del Cedrino, provincia di Nuoro). Come la tifa. Una pianta palustre che cresce spontaneamente lungo i fiumi. Per la realizzazione, in sostituzione della plastica, di oggetti di arredo. Al’avvio di una sartoria sociale (Galatina, provincia di Lecce) in un bene confiscato. Valorizzando l’antico mestiere della sarta e ricamatrice salentina. Reinterpretando saperi e tecniche di un tempo. Attraverso le tecnologie moderne.

Aree interne

Sette progetti per contribuire alla crescita sociale ed economica delle aree interne del Mezzogiorno. Recuperando antichi mestieri e tradizioni. E favorendo l’inclusione sociale e lavorativa di persone in difficoltà. Sono quelli selezionati attraverso il bando “Nel cuore del sud”. Promosso da Enel Cuore. La onlus del Gruppo Enel. E Fondazione Con il Sud. Un’iniziativa solidale rivolta alle organizzazioni del terzo settore di sei regioni. E cioè Basilicata. Calabria. Campania. Puglia. Sardegna. Sicilia. Le attività selezionate saranno finanziate con 1,5 milioni di euro. E favoriranno percorsi di accompagnamento all’autonomia di persone con fragilità o a rischio marginalità e disagio. Promuovendo la valorizzazione delle vocazioni e delle eccellenze delle aree interne meridionali. Come il turismo, l’artigianato, l’agricoltura e l’enogastronomia. Si tratta di 1.472 comuni su un totale di 2.116.

Nel cuore del sud

“Lanciando il bando ‘Nel Cuore del Sud’ avevamo chiaro un obiettivo. Ossia abbiamo voluto supportare le realtà che rendono il nostro meridione un’eccellenza per il Paese. E adesso ne celebriamo i risultati con soddisfazione”, evidenzia Michele Crisostomo. Aggiunge il presidente di Enel e di Enel Cuore Onlus: “I progetti selezionati rappresentano il meglio della nostra tradizione. E fondono perfettamente i valori dell’inclusione e dell’innovazione. Essenziali per rilanciare il Sud Italia e l’intero Paese”. Prosegue Crisostomo: “Il momento storico che stiamo vivendo richiede più che mai unità di intenti. Ed è per questo che non possiamo permetterci di lasciare indietro nessuno. In particolare quelle persone che vivono in condizioni di disabilità. Fragilità. Emarginazione sociale ed economica”. 

Giacomo Galeazzi

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